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Nulla di fatto a Roma sull’ex Ilva

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Interlocutorio incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy quello tanto atteso in merito al futuro del siderurgico tarantino.

Un incontro al quale ha preso parte anche il Sindaco di Taranto, Piero Bitetti, che appena tre giorni fa, all’uscita dall’assemblea con le associazioni ambientaliste, aveva ricevuto una feroce contestazione per la quale ha sporto denuncia e che lo aveva spinto a rassegnare le dimissioni.

Un gesto volto, ha spiegato oggi dopo essere giunto a Roma, per evidenziare il suo sconcerto rispetto ad un’aggressione ritenuta del tutto ingiustificata, ma il ritiro di fatto delle sue dimissioni era stato un gesto invocato trasversalmente: dal Consiglio Comunale tutto alla Regione, dai sindacati a Confindustria Taranto.

Ad ogni modo, l’incontro di oggi con il Ministro Adolfo Urso non ha sciolto nessuno dei nodi che erano sul tappeto, i più importanti dei quali sono il modo tramite il quale consentire, almeno in una fase iniziale, di riconvertire l’ex Ilva dal carbone al gas ed il mantenimento del numero di occupati, questioni che però si tengono fra di loro.

In merito al primo punto, infatti, è nota la contrarietà del Comune ad ospitare nel porto una nave rigassificatrice. Sul parere del Sindaco non ha fatto breccia finora neppure il giudizio di Michele Emiliano, che ha espresso un parere possibilista, prima che si possa trovare il modo di far giungere il gas necessario dalla Rete di distribuzione nazionale.

D’altronde la nave, da qui il collegamento con la questione posti di lavoro, è l’unico strumento tramite il quale alimentare anche i 4 impianti per il preridotto senza i quali, anche in presenza dei tre nuovi forni elettrici, non ci sarà modo di mantenere a Taranto l’attuale numero di lavoratori. Questa è la posizione del Governo.

Il Presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, ha abbandonato i lavori prima della loro conclusione, infastidito dal fatto che il verbale relativo all’Autorizzazione di Impatto Ambientale redatto dal Ministero non prevedeva il parere contrario espresso da tutti gli enti locali.

Prendendo atto delle difficoltà manifestatesi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha deciso aggiornare il Tavolo per il 12 agosto, “per consentire agli enti locali, come da loro richiesta, di riunire gli organi assembleari al fine di esprimere compiutamente le loro posizioni sul Piano di decarbonizzazione ed anche, eventualmente, in merito alla migliore collocazione del Polo del Dri”.

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