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Prezzo del grano in picchiata, CIA Puglia chiede accordo sul modello latte

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Prezzo del grano in picchiata in Puglia, la CIA invoca un accordo sul prezzo come per il latte. A Bari si è svolto il tavolo regionale, dove è emersa la preoccupazione per la crisi della cerealicoltura pugliese e il rischio di abbandono delle coltivazioni a causa dei prezzi insostenibili.

Si è tenuto oggi, mercoledì 16 luglio, presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia a Bari, un tavolo tecnico per discutere della crisi legata al prezzo del grano in Puglia. All’incontro hanno partecipato le organizzazioni agricole tra cui la CIA Agricoltori Italiani di Puglia, rappresentata dal vicepresidente vicario Giannicola D’Amico e dai dirigenti provinciali. Sul tavolo la richiesta di replicare l’intesa già utilizzata nel settore lattiero-caseario per garantire un prezzo minimo equo ai cerealicoltori pugliesi.

Prezzo del grano in Puglia sotto i 30 euro a quintale

Il tema principale discusso è stato il crollo del prezzo del grano in Puglia, ormai sceso sotto la soglia psicologica dei 30 euro al quintale, un valore che non copre nemmeno i costi di produzione. “Per il nostro grano duro, che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy, viene riconosciuto un prezzo inferiore rispetto a quello di vent’anni fa, a fronte di costi produttivi triplicati”, ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario della CIA Puglia.

Secondo D’Amico, il rischio è l’abbandono progressivo delle coltivazioni cerealicole in Puglia, con pesanti ripercussioni per l’economia regionale e la sovranità alimentare nazionale. Le superfici coltivate a grano duro sono in costante diminuzione, aggravate da costi di produzione elevati, aumento della siccità e concorrenza sleale dalle importazioni.

Qualità del grano pugliese e proposta di accordo sul prezzo

Nonostante la situazione critica, la qualità del grano in Puglia rimane elevatissima: il raccolto attuale registra un peso specifico medio di 84 kg/hl e una percentuale di proteine tra il 14 e il 15%, valori ben superiori alle richieste dell’industria molitoria.

La qualità del nostro grano è fuori discussione”, ha sottolineato D’Amico, “per questo chiediamo un accordo che tuteli il prodotto locale e riconosca ai produttori un prezzo giusto, come avvenuto per il latte. Non possiamo più tollerare una situazione in cui si produce sotto costo e si è penalizzati rispetto alle importazioni”.

Dal tavolo è emersa anche la necessità di una maggiore tracciabilità, attraverso il sistema Granaio Italia, e di un rafforzamento delle politiche comunitarie. Da Bruxelles, Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia, ha evidenziato che la nuova PAC penalizza il comparto cerealicolo e ha sollecitato l’adozione di misure contro la concorrenza sleale da parte dei paesi esteri.

Prospettive future per il prezzo del grano in Puglia

Il confronto con la Regione Puglia proseguirà nei prossimi mesi per valutare misure concrete a sostegno del comparto. L’obiettivo condiviso è garantire un prezzo del grano in Puglia sostenibile, tutelare i produttori locali e preservare una delle colture simbolo del Made in Italy. I produttori chiedono azioni rapide per evitare ulteriori abbandoni e promuovere il consumo di pasta 100% italiana.

Redazione Pugliapress

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