Decreto Flussi: Coldiretti Puglia, 47mila stagionali per l’agricoltura
Il nuovo Decreto Flussi, approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un passaggio decisivo per il settore agricolo pugliese, dove quasi un terzo della produzione agroalimentare Made in Italy è garantito dal lavoro di braccianti stranieri. Lo rende noto Coldiretti Puglia, sottolineando come il provvedimento aumenti a 47mila le quote complessive di lavoratori stagionali gestite dalle associazioni agricole, puntando alla semplificazione dell’incontro tra domanda e offerta.
Decreto Flussi e manodopera straniera in Puglia
Secondo Coldiretti, in Puglia oltre il 25% del cibo Made in Italy è frutto del lavoro di circa 38mila lavoratori stranieri, che coprono il 22,4% delle giornate lavorative totali del comparto agricolo. Solo nella provincia di Foggia si registrano oltre 973mila giornate di lavoro annue svolte da manodopera stagionale estera, equivalenti al 27,61% del fabbisogno complessivo.
Le coltivazioni che maggiormente dipendono dalla manodopera straniera sono quelle arboree (frutta e viticoltura) con il 53,8%, e orticole (pomodori, fragole, meloni, insalate) con il 17,7%. I braccianti extracomunitari, impiegati per l’88% in forma stagionale, costituiscono circa il 10% della forza lavoro regolarmente assunta in agricoltura.
Un argine al caporalato e alla criminalità
La gestione diretta delle quote da parte delle associazioni agricole rappresenta anche un importante strumento di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare. Come evidenziato dal Rapporto sui crimini agroalimentari elaborato da Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio Agromafie, esistono vere e proprie reti transnazionali che operano come agenzie di intermediazione illecita tra i Paesi extraeuropei e il mercato italiano.
Il decreto appena varato mira a togliere spazio a queste organizzazioni, semplificando le procedure e rendendo più trasparente il reclutamento dei lavoratori.
Prospettive future e richieste del settore
Coldiretti auspica ora un superamento del sistema del “click day” per le richieste di assunzione, a favore di un modello più flessibile e continuativo durante l’anno, gestito con il supporto delle associazioni di categoria. Le previsioni parlano della possibilità di aumentare progressivamente le quote stagionali fino a 60mila unità nei prossimi tre anni, in linea con le reali esigenze delle imprese agricole.
In Italia sono circa un milione i lavoratori impiegati nelle 185mila aziende agricole che assumono manodopera, con oltre 120 milioni di giornate lavorative l’anno. Più di un terzo proviene da Paesi stranieri, tra cui Romania, India, Marocco, Albania e Senegal.
“Il contributo degli stranieri è fondamentale per garantire qualità e continuità alla produzione agricola – conclude Coldiretti – e va valorizzato con strumenti adeguati, legali e trasparenti.”
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