Due nuove vittime della strada sulla Taranto-Massafra

Erano passati diversi mesi dall’ultimo tributo di vittime della strada che la SS 7, nel tratto fra Taranto e Massafra, aveva chiesto. Un tempo nel quale, presi dalle altre problematiche che vive il territorio, ci si era come dimenticati del problema.
L’ultimo giorno di giugno del 2025 ha invece fatto ricordare come questa strada, frequentatissima tutto l’anno, continui a rappresentare un autentico buco nero nel sistema della viabilità della Puglia, per il suo tasso di sicurezza inapprezzabile, per gli impegni assunti dalla politica che restano sulla carta.
Due nuove vittime della strada quindi, quest’oggi, si aggiungono quindi ad un conto salatissimo. L’incidente ha riguardato una betoniera, che procedeva in direzione Massafra, e due automobili, una Volklswagen e una Hjundai i30. A bordo di quest’ultima, che viaggiava invece in direzione Taranto, si trovavano un uomo e una donna, che hanno perso la vita sul colpo, a causa del terribile impatto frontale con il mezzo pesante. I Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare duramente per liberare i loro corpi dalle lamiere accartocciate dell’auto.
Sulla dinamica dell’incidente potrebbe dare informazioni assai utili proprio il conducente della betoniera, che ha rimediato dei traumi significativi, e le due persone a bordo dell’altra automobile, costretta ad una manovra di emergenza per non investire i due veicoli incidentati e finita fuori strada. La strada, priva di spartitraffico fino a Gioia del Colle, consente molto difficilmente sorpassi che non siano azzardati.
Significativi anche i disagi alla circolazione stradale. Si registrano anche varie prese di posizione, a seguito di questa ennesima tragedia verificatasi sulla Taranto-Bari, da parte degli esponenti istituzionali.
Per Mario Turco, deputato e vicepresidente del Movimento 5 Stelle: “Una volta smantellato pezzo per pezzo il piano infrastrutturale connesso ai Giochi del Mediterraneo 2026, che per il Governo Conte II prevedeva anche l’ammodernamento della SS100 e della SS7, Salvini ha ben pensato di nascondersi sotto una foglia, fingendo di aver dimenticato i tanti proclami elargiti per meri interessi propagandistici a Taranto e provincia fino a pochi mesi fa. Che ne sarà della messa in sicurezza di queste strade tristemente note per la loro pericolosità?
Il Ministro non risponde al sottoscritto sin dal suo insediamento, ma chi risponderà alle famiglie delle altre vittime di questa ‘strada della morte’? Lo Stato è un assente ingiustificato per via dell’inadeguatezza di Salvini a ricoprire il suo ruolo iperbolico, incastonato fra un Ponte sullo Stretto e un taglio qua e là alle infrastrutture nazionali.
Oggi, 30 giugno, un nuovo sinistro che ha coinvolto due automobili e una betoniera ha causato il decesso di due persone sulla SS7 fra Taranto e Massafra, nonché il ferimento di altre tre. Che Salvini si metta una mano sulla coscienza e si impegni per fare in modo che questi eventi si riducano fino a scomparire. Per farlo c’è un solo modo: investire risorse pubbliche. Viaggiare sicuri è un diritto, non un privilegio”




