Processo gasdotto Tap: assoluzione per gli amministratori imputati

La seconda sezione penale del Tribunale di Lecce quest’oggi, giudice Chiara Panico, ha emesso quest’oggi una sentenza di assoluzione per tutti e 19 gli imputati espressione della società “Tap Italia” nonché delle altre aziende coinvolte nella costruzione del gasdotto che rifornisce di gas l’Italia dal 2020 con approdo a San Foca, marina di Melendugno.
Gli imputati, per 4 dei quali lo stesso pm Alessandro Prontera aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto, rispondevano del reato di “inquinamento ambientale” e per loro erano stati chiesti 3 anni di carcere.
Proprio nei giorni passati, i due Comuni più coinvolti dall’approdo del gasdotto, Melendugno e Vernole, avevano rinunciato a costituirsi parte civile nel processo che è giunto quest’oggi a conclusione, dopo essere giunti ad una transazione con la società costruttrice che li porterà ad incassare rispettivamente, 6 milioni e 50 mila euro e 2 milioni e 100 mila euro, che potranno investire in opere a carattere sociale e di pubblica utilità.
Alla luce della sentenza odierna, essi possono tirare un sospiro di sollievo quindi, poiché altrimenti avrebbero dovuto rinunciare anche alla compensazione per i disagi subiti.
Si chiude in questo modo una pagina estremamente controversa della storia recente di questa regione, che aveva visto fortissime proteste da parte del territorio salentino per l’impatto che il gasdotto avrebbe arrecato in questione. Lo stesso governatore Michele Emiliano si era pubblicamente esposto a sostegno dei territori coinvolti, proponendo anche un approdo diverso, quello della Centrale di Cerano, posta a sud di Brindisi, in quanto area già in qualche modo compromessa.
Questo avrebbe anche consentito, secondo lui, di modificare il sistema di alimentazione della Centrale, facendola passare ad un combustibile meno inquinante. Ma gli studi condotti dalla Società che ha costruito il gasdotto il cui gas parte dai giacimenti dell’Azerbaijan, misero in rilievo come l’approdo brindisino fosse meno propizio per la presenza di Posidonia nei suoi fondali, oltre che per una certa contrarietà della politica brindisina.




