PIERFRANCESCO NACCA, NATO ATTORE
Artisti si nasce ma un po’ si diventa. Dipende dai punti vista o, nello specifico, dal punto di vista.
Affacciamoci al balcone di casa Nacca e osserviamo all’interno, ovviamente in modo virtuale. Ci accompagnerà Pierfrancesco, l’artista tarantino a tutto campo.
Pierfrancesco, raccontaci di te.
“La mia fortuna è stata quella di crescere in una famiglia molto unita, dove sia il teatro che la musica sono sempre stati il pane quotidiano. Devo tutto ai miei genitori che mi hanno guidato facendomi camminare liberamente”.
Immaginiamo un gran vociare in casa.
“Direi di sì. Intanto, avere una mamma attrice è un privilegio perché sviluppi prima un senso critico, capisci prima tante cose di questo mestiere.
Papà, invece, suona il sassofono, la chitarra e per anni ha suonato la batteria. Grazie a questo ho uno spiccato senso del ritmo e suono il darabouka”.
Ci pare non siano i soli ad averti influenzato…
“Vero. Devo tanto anche ai miei zii che da piccolo ammiravo sul palco.
Devo tantissimo a mia sorella Francesca Giulia, la mia prima fan ed io lo sono per lei”.
Partiamo dai primi momenti artistici.
Muovo i miei primi passi artistici nella compagnia di famiglia, la ‘Compagnia Cesare Giulio Viola’ della quale oggi sono Direttore Artistico.
Ho sempre fatto teatro con la scuola, dalle elementari, alle medie, fino al liceo. L’iniziativa scolastica di ‘Architeatro’ mi è rimasta nel cuore, è stata assolutamente formativa e non ha fatto altro che alimentare quel fuoco che anche grazie alla mia famiglia, mi è sempre bruciato dentro.
La mia prima paga da attore, è arrivata a 12 anni, da subito ho capito non solo il valore artistico di ciò che stavamo facendo, ma il rispetto ed il valore di quello che oggi è diventato il mio lavoro.
Quindi gli studi e il teatro.
“Dopo il liceo, mi sono trasferito a Bologna dove ho intrapreso gli studi universitari al DAMS (sezione teatro) e parallelamente lavoravo in una compagnia appena fuori le mura.
Da sempre ho cercato di creare, ed in parte ci sono riuscito, un ponte tra le città che mi hanno adottato e la mia amata Taranto.
A Bologna infatti ho organizzato eventi, culturali e di solidarietà dove ho anche parlato della problematica ambientale che affligge Taranto per cercare di sensibilizzare la nostra realtà al di fuori dei confini cittadini.
Finalmente Roma e l’Accademia…
“Quando mi sono trasferito a Roma per intraprendere gli studi presso la scuola di alta formazione ‘Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini’, ho acquisito quei tecnicismi che mi hanno fatto fare un vero e proprio scatto grazie anche alle personalità e ai docenti che ho incontrato durante il mio percorso.
Per questo ringrazio Tosca e Massimo Venturiello per la splendida opportunità.
Grazie alle lezioni di Drammaturgia con Gianni Clementi, ho potuto mettere nero su bianco ciò che era solo nella mia mente. Ho sempre scritto, ma più che altro per me, con Officina la scrittura è diventata una cosa per gli altri”.
Attore ma anche autore.
“Il mio primo testo depositato in SIAE e poi andato in scena è stato ‘L’Aria’, atto unico dedicato a tutte le vittime degli abusi di potere da parte dello Stato, patrocinato da Amnesty International, Ass. Stefano Cucchi Onlus e Ass.Antigone. Questo testo è nato da uno scambio di lettere con un amico detenuto nella Casa Circondariale di Taranto, grazie al quale sono riuscito ad imparare usi, costumi e gerghi tipici di quella realtà.
Parallelamente, il mio maestro di scherma scenica, l’attore tarantino Massimo Cimaglia, collega e amico al quale sono molto legato, mi ha voluto con lui nel suo progetto ‘Aldo Moro, una vita per la democrazia compiuta’. Insieme abbiamo portato questo lavoro nei teatri e nelle scuole.
Taranto è ricorrente nella mia vita e nella mia carriera, Taranto è la mia città, il mio amore ed è proprio a lei che ho voluto dedicare la mia seconda opera, ‘Polvere’ atto unico diretto da Giulia Paoletti, prodotto da ‘Accademia Perduta Romagna Teatri’ con il sostegno della ‘Compagnia C.G.Viola’ e del Teatro CREST, con il patrocinio del Comitato Liberi e Pensanti.
Nel cast oltre ad Andrea Lintozzi e al sottoscritto, gli attori tarantini Marina Lupo, mamma non solo nella vita ma anche nella finzione, e Claudio Spadaro collega e amico speciale con il quale ho condiviso il palco in altre occasioni.
Le scene di Alessandro Chiti (scenografo teatrale), le musiche ed il videomapping dei tarantini Marco Bruno (dj/produttore di musica elettronica) e Paolo Passarelli (visual merchandiser), si sono perfettamente incastonati nella partitura drammaturgico-registica.
Con ‘Polvere’ abbiamo vinto il bando di residenza artistica TRAC (Puglia) ed il prestigioso bando In-Box promosso dal MiBACT.
Dopo l’anteprima romana al ‘Teatro Quarticciolo’ voluta fortemente da Veronica Cruciani, il nostro debutto, sarà con rinnovato entusiasmo il 1°Luglio al ‘Festival di San Miniato’.
Pandemia permettendo, la tournée di Polvere proseguirà, per giungere con grande soddisfazione anche a Taranto”.
Raccontaci di ‘Polvere’.
“’Polvere’ è il pretesto per raccontare dal punto di vista di una famiglia tarantina, gli effetti che la grande acciaieria provoca ai danni della città di Taranto e dei suoi abitanti.
La famiglia Cataldo è composta da Mimmo, Marina e il figlio Piero, insieme vivono nel quartiere Tamburi a ridosso dell’impianto siderurgico. Mimmo lavora per l’acciaieria come operaio metalmeccanico specializzato, mentre Marina insegna nella scuola elementare Ugo De Carolis. Da qualche tempo Marina è in aspettativa poiché ha riscontrato un carcinoma alla pleura (il tumore più diffuso nella città di Taranto). Piero, loro unico figlio, vive un rapporto conflittuale con il padre, lo ritiene il responsabile diretto della malattia della madre. Questa triste vicenda viene smorzata dalla figura di un ragazzino, che non è altro che la proiezione di Mimmo da giovane, prima che diventasse uomo, lavoratore, marito, padre. Apparirà quasi ex machina all’interno della storia facendoci gustare un’ Italia del passato, una Taranto di una volta, prima dell’ avvento del grande mostro prima dei socialnetwork. Questo Ragazzino tornerà costantemente durante la storia come una boccata d’aria buona. “Polvere” racconta la storia di una famiglia appesantita dal piombo, dal nichel, dalla diossina, dall’arsenico, dal benzo apirene. Una famiglia che fondamentalmente si ama ma è avvelenata e il veleno in circolo darà luogo ad uno scontro generazionale (tra padre e figlio) senza esclusione di colpi.
Quali le tue collaborazioni sul territorio.
“Taranto c’è sempre, anche nelle mie scelte e nelle collaborazioni, come quella con Ethra (Società specializzata nello studio, nella ricerca e nella valorizzazione dei Beni Culturali) per la quale ho scritto ed interpretato un frammento de “Il Giallo di Via Genova”, un storia tra finzione e realtà che racconta del ritrovamento della famosa Tomba dell’Atleta, rinvenuta nel 1959 proprio in via Genova, appartenente ad un atleta deceduto all’epoca delle guerre persiane (490-480 a.C. circa).
Sarebbe molto interessante portare questo monologo nella sua versione integrale all’interno del MArTA dov’è allestita la sua tomba.
Tra le varie collaborazioni, anche quella con i giovani attori del territorio, che ho deciso di riunire in un evento estivo, una rassegna di monologhi intitolata “frammenti”.
Non per ultima la collaborazione con ‘One Billion Rising’ che ho deciso di portare a Taranto per un flashmob attoriale dal titolo ‘Chiedimi Scusa’ in scena a porte chiuse ed in diretta streaming dal Teatro Comunale Fusco. L’evento è avvenuto grazie alla sinergia tra la C.G.Viola, il Comune di Taranto e il Teatro Pubblico Pugliese”.
Il Cinema, un traguardo importante.
L’estate scorsa ho partecipato alla lavorazione di un film prodotto da Groenlandia e Rai Cinema, opera prima di Alessandro Cella dal titolo ‘Mondocane’, ambientato a Taranto in un futuro distopico. In questa operazione artistica più che come attore, ho svolto un ruolo di dialogue coach, per me nuovo e molto entusiasmante. Ho avuto il piacere di lavorare a stretto contatto e di “tarantinizzare” gli attori: Alessandro Borghi, Barbara Ronchi, Federica Torchetti e Josafat Vagni, con i quali è nato un profondo rapporto di stima reciproca e di amicizia del quale sono molto grato.
In Tv, invece?
“Da poco ho terminato le riprese di una fiction RAI per la regia di Cinzia TH Torrini dal titolo “Fino all’ultimo battito” dove interpreto Porro, un giovane poliziotto. In questa fiction ho avuto il piacere di lavorare con attrici ed attori eccezionali con i quali ho avuto la fortuna di condividere il set e non solo. Non è così scontato stringere legami sul set, spesso non si ha il tempo, ma quando questo accade, specie in un periodo così delicato come questa pandemia, è davvero un regalo speciale.
Parlaci dei tuo progetti.
“Per quanto riguarda il teatro e “Polvere”, a breve capiremo come procedere con la programmazione della tournée, data la pandemia.
Altro progetto che mi vede coinvolto è “Werther a Broadway” prodotto dal Teatro Della Pergola e dal Teatro La Comunità per la regia di Giancarlo Sepe che spero di rincontrare presto.
Nel frattempo sono impegnato in un nuovo progetto, una serie tv prodotta da 11Marzo per Mediaset, dal titolo “Storia di una famiglia per bene” regia di Stefano Reali.
Sulla serie purtroppo non posso ancora anticipare niente ma non vedo l’ora di raccontarvi qualcosa”.
Infine, ho accettato con molto entusiasmo l’incarico di Direttore Artistico del TEDx Taranto 2021.
Ci sarà un grosso evento dedicato alla città con ospiti strepitosi. Non posso ancora anticipare il tema e i nomi delle personalità che hanno deciso di prender parte a questa splendida iniziativa che si terrà il prossimo Dicembre.
Ci ho tenuto fortemente a posticipare la data rispetto a quella che mi era stata proposta, evitando di fare un evento online, ma facendolo in presenza per dare alla città una carezza, specie dopo questa terribile pandemia.
Vi anticipo che ne vedremo delle belle, restate connessi e iniziate a seguire la nostra pagina: tedxtaranto_official”.
Abbiamo imparato a conoscerti ed abbiamo scoperto un grande artista, capace anche di emozionare scrivendo. Siamo certi che potrai presto raccontare le tue gesta su un libro. Lo immaginiamo. Ma tornando a cinema tv, lo aggiungiamo noi, ti abbiamo visto in una parte divertente nel film dedicato a Totti “Speravo di morì prima”. Anche queste piccole parti completano l’artista. Complimenti Pierfrancesco.