Taranto – Ilva, accordo raggiunto: adesso il referendum tra i lavoratori
TARANTO – All’esito dell’incontro svoltosi dal pomeriggio di ieri e durato fino alla nottata di ieri al MISE tra il ministro di Maio, l’azienda e i sindacati, pare essere stata raggiunta un’intesa per Ilva: tale accordo prevede sul piano occupazionale 10.700 lavoratori, rispetto ai 10.300 ipotizzati in precedenza. I dipendenti attualmente impiegati nello stabilimento di Taranto sono 13.522 e, su questo punto, Am InvestCo sembrerebbe aver espresso l’intenzione di riassumere gli esuberi non prima del 23 agosto 2023. La strategia alla base dell’ accordo formulato dagli acquirenti sarebbe realizzabile anche attraverso riduzioni dell’orario di lavoro, per evitare un aumento dei costi aziendali.
La formalizzazione dell’accordo è prevista alle ore 13 di oggi, quando riprenderà l’incontro che Di Maio intende chiudere con la firma di sindacati e azienda e che prevede tra l’altro un esodo volontario e anticipato dei lavoratori, i quali riceveranno un bonus di 100 mila euro e due anni di naspi garantiti.
Di Maio puntava a formalizzare l’accordo prima del 7 settembre, termine in cui si chiude la procedura amministrativa sulla gara di aggiudicazione e su cui lo stesso Vice Premier aveva chiesto il parere dell’Avvocatura di Stato; e del 15 settembre, giorno in cui scade l’amministrazione straordinaria di Ilva.
I sindacati, a questo proposito, chiedevano l’assenza di esuberi, oltre al mantenimento dei diritti acquisiti – come l’articolo 18 – e il riconoscimento dei diritti salariali: i lavoratori in esubero, per cui il ministero dello Sviluppo economico ha messo a disposizione 250 milioni di euro per incentivi all’esodo, sembrerebbero essere insufficienti ai 3.222 operai (ne soddisferebbero appena 2.500) che rimarrebbero fuori dal piano di assunzione: questo restava uno dei punti fondamentali della trattativa.
A rilanciare Arcelor Mittal che, su una prima bozza presentata nel pomeriggio di ieri – in cui si prevedevano 10.300 assunti – ha poi rilanciato arrivando a garantire 10.700 lavoratori : “10.700 lavoratori verranno assunti subito e sono sostanzialmente quelli che ora lavorano negli stabilimenti, ossia tutti quelli non in cassa integrazione. L’azienda si è impegnata ad assumere tutti gli altri che restano in carico all’Ilva senza penalizzazioni e con l’articolo 18”. Molto migliorato anche il piano ambientale “che porta all’accelerazione delle coperture dei parchi e a un limite fortissimo delle emissioni. Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono”. Ora – conclude Re David, segretaria generale della Fiom – sottoporremo l’intesa come sempre al giudizio dei lavoratori che è per noi vincolante, oggi sottoscriveremo l’accordo ma la firma definitiva ci sarà solo al termine dei referendum”. I tempi? “Cercheremo di farlo naturalmente entro il 15 settembre, ci mettiamo subito al lavoro”, ha concluso Francesca Re David.
(Foto credit – ANSA)