Rimediò una frattura a causa del marciapiede sconnesso, Comune di Brindisi obbligato a risarcire per 36 mila euro
La vicenda risale a ben 13 anni fa, ma è la dimostrazione che la problematica relativa ai danni provocati dalle radici degli alberi di pino a strade e marciapiedi della Città di Brindisi non sono sorti recentemente.
Una donna all’epoca 69enne, camminando sul marciapiede di piazza Curtatone, nel rione Santa Chiara, dove sussiste un’ambia area alberata, attrezzata anche con panchine, cadde a causa di un dislivello provocato dalle radici di uno dei grandi alberi di pino lì presenti, rimediando una frattura al gomito e altre ferite lacero-contuse.
A fotografare le cause dell’incidente, l’intervento dei Vigili urbani, che rilevarono anche come le mattonelle sollevate dalle radici, e il dislivello quindi presente, fossero coperte dal folto fogliame presente.
Il Giudice del Tribunale di Brindisi ha quindi rintracciato il nesso di causalità fra l’oggettiva mancanza di manutenzione di un bene pubblico, il cui obbligo spetta al Comune proprietario, e le conseguenze da esso determinate, l’incidente causato al pedone e, come come disposto dall’articolo 2051 del Codice Civile, ha sanzionato l’ente proprietario per la cospicua cifra di 36 mila euro.
Un problema, quello dei marciapiedi e delle strade sconnesse, che a Brindisi è una vera e propria emergenza in questo momento, come possono testimoniare tutti i suoi residenti e coloro i quali vi arrivano: il caso più eclatante, e tragico, fu l’incidente in moto costato la vita ad un 19enne del posto un anno fa, che le perizie hanno attribuito ad un concorso di cause fra velocità del mezzo e radici affioranti sull’asfalto, e a causa del quale un dirigente comunale è stato ritenuto responsabile e rinviato a gudizio.
Ma molti sono anche i marciapiedi o le aiuole destinate ai pedoni sconnessi, e quindi assai insidiosi per gli stessi, in tanti luoghi della città, così come le strade destinate al traffico veicolare. E la causa è sempre la stessa, la presenza di un nutritissimo numero di alberi di pino mediterraneo, piantati in un periodo nel quale non si valutarono le problematiche ne sarebbero derivate alla sicurezza e alla circolazione, al punto che l’Amministrazione comunale, con una scelta estremamente criticata dai residenti, ha fatto ricorso ad un sistema di segnalazione, con delle strisce bianche, del pericolo e del conseguente divieto di transito sugli asfalti più malconci.
Una misura emergenziale e raffazzonata, dettata dalla mancanza di risorse nelle casse comunali volte a sistemare il problema alla radice, è proprio il caso di dire, ma anche dal dilemma se estirpare o meno il grande numero di alberi che lo hanno determinato, causando nell’immediato un indubbio danno ambientale ed esponendosi alle fortissime critiche dei settori più attenti al verde pubblico.




