Foggia, sanitari aggrediti dopo il decesso di una donna. L’ambulanza era senza medico
Ennesimo caso di aggressione nei confronti del personale sanitario. L’episodio risale alla giornata di ieri e si è verificato a Foggia.
Sul posto indicato sono giunte ben due ambulanze del 118, ma entrambe sfornite di un medico-rianimatore. Tale elemento ha letteralmente scatenato la rabbia di parenti e vicini della donna, che hanno reagito colpendo con calci e botte gli incolpevoli operatori.
Un atteggiamento comunque inqualificabile ed ingiustificabile, non perché sia ingiustificabile che per una chiamata di emergenza non si trovi un’ambulanza fornita di un medico, ma perché, evidentemente, il bersaglio era quello sbagliato. I poveri infermieri e volontari del 118 hanno potuto infine allontanarsi dal luogo dal luogo del misfatto solo dopo l’arrivo di una pattuglia della polizia.
Il decesso della donna sarebbe peraltro sopraggiungere comunque, ma evidentemente non è normale quanto accaduto, e l’episodio chiama in causa responsabilità a livello centrale. La dotazione del personale sanitario necessario è assolutamente un diritto sacrosanto di ogni cittadino, sancito dalla Costituzione, ed è lunare perciò che, a dispetto di un episodio come quello accaduto ieri a Foggia, poi la Puglia, o chi per lei, qualsiasi altra Regione, risulti poi come un ente che soddisfa i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP).
Di questo, Michele Emiliano si è più volte fregiato, ma un caso in cui siano addirittura due le ambulanze sprovviste di medico-rianimatore, a raggiungere il luogo dell’emergenza, dimostra che tali livelli, in realtà, non possono dirsi soddisfatti.
Sulla questione è intervenuto il Consigliere regionale di Forza Italia Napoleone Cera:
“In provincia di Foggia ormai le ambulanze partono sempre più spesso senza medico, o addirittura senza infermiere, con i soli autisti e soccorritori che, per quanto preparati e generosi, possono solo trasportare il paziente. Ma curarlo? Stabilizzarlo? Fare la differenza tra la vita e la morte? Non possono – ha aggiunto Cera -. E allora io mi chiedo, e chiedo alla Regione, alla Asl Foggia e a Sanitaservice che gestisce il personale: vi rendete conto?
Per quanto ancora questi ragazzi dovranno mettere a rischio la loro vita e la loro sicurezza sulle strade, spesso di notte, con mezzi vecchi, senza adeguate tutele e perfino senza indennità di rischio per il riconoscimento della quale mi sono a lungo battuto in consiglio regionale? È assurdo che sulla stessa ambulanza ci siano lavoratori di serie a, con indennità di rischio e di serie b, senza. È assurdo che chi lavora per salvare vite debba temere per la propria”.
“Nessuna nota ufficiale, nessuna solidarietà pubblica, nessuna presa di posizione. Un silenzio assordante, dettato evidentemente dalla paura di macchiare la campagna elettorale di chi governa la sanità da vent’anni, che preferisce mettere tutto sotto il tappeto per non intaccare l’immagine, ormai stantia e mistificata, del ‘va tutto bene’. Ma non va affatto tutto bene. E il silenzio istituzionale è la prova più vergognosa”, ha concluso Cera.




