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Mercato illegale a Foggia: via Podgora ancora epicentro del degrado

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Ogni giorno, alla stessa ora, in via Podgora nel cuore del quartiere Ferrovia, ricompare il cosiddetto “mercatino del degrado”: banchetti improvvisati, cartoni stesi a terra e merce esposta alla rinfusa. Le telecamere del programma televisivo Fuori dal Coro di Rete 4 hanno documentato la scena, con la testimonianza di un venditore che ha ammesso l’origine illecita di parte degli oggetti. Il fenomeno, nonostante i presidi annunciati, continua a ripetersi con puntualità, ponendo interrogativi sull’efficacia dei controlli.

Mercato illegale a Foggia: il nodo dei controlli

Il presidio “fisso” nell’area non sembra sufficiente a contrastare la diffusione del commercio abusivo. Spesso, l’intervento degli operatori si limita allo sgombero dei venditori senza sequestri sistematici né sanzioni incisive. I sequestri effettuati, pur pubblicizzati, hanno un effetto temporaneo: il mercato illegale si riaccende dopo poche ore.

Secondo il Codice penale, la presenza di beni di dubbia provenienza può configurare i reati di ricettazione (art. 648 c.p.) o incauto acquisto (art. 712 c.p.). La polizia giudiziaria ha facoltà di procedere a sequestro probatorio (art. 354 c.p.p.) e trasmettere gli atti all’autorità giudiziaria. Sul piano amministrativo, invece, il commercio su area pubblica senza titolo comporta sanzioni e confisca della merce secondo la normativa vigente (D.Lgs. 114/1998 e L. 689/1981).

Via Podgora tra degrado e insicurezza

Il “mercatino” non rappresenta solo un problema di decoro urbano. Residenti e commercianti denunciano un danno economico diretto ai negozi regolari, oltre al peggioramento della percezione di sicurezza. L’area, già segnata da episodi di microcriminalità, diventa terreno fertile anche per altre attività illecite come spaccio e sfruttamento.

Uno strumento disponibile è il cosiddetto Daspo urbano (D.L. 14/2017, conv. L. 48/2017), che consente di allontanare soggetti recidivi dalle zone sensibili. Tuttavia, l’efficacia di tale misura dipende dalla continuità dell’applicazione e dalla capacità di monitorare i trasgressori.

Le soluzioni proposte dai residenti includono pattugliamenti a piedi e in borghese, controlli a sorpresa e utilizzo in tempo reale delle telecamere comunali per prevenire gli assembramenti. Solo un’attività di controllo capillare e costante può contrastare un fenomeno che, di fatto, si è consolidato nel tempo.

Via Podgora non è un bazar, ma il cuore del quartiere Ferrovia. I cittadini chiedono legalità, rispetto e interventi concreti per restituire dignità a un’area che, troppo spesso, balza alle cronache nazionali non per meriti ma per episodi di illegalità diffusa. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il fenomeno verrà affrontato con misure strutturali o se continuerà a ripetersi, lasciando inascoltata la voce dei residenti.

Redazione Pugliapress

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