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Operaio morto a Corsano, il commento della Uil: “una strage che si ripete”

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Un 58enne di Matino, Antonio Marsano, è deceduto stamane a Corsano, Comune del Capo di Leuca, mentre era impegnato con i suoi colleghi di lavoro nella costruzione di un solaio all’interno di un cantiere, dove si stava costruendo una vasca di contenimento delle acque piovane.

Un appalto, quello vinto dalla ditta per la quale lavorava, indetto dallo stesso Comune di Corsano. Per cause sulle quale indagheranno com’è ovvio i responsabili dello Spesal, giunti sul luogo della sciagura, la struttura ha ceduto sotto il peso del carpentiere, deceduto praticamente sul colpo. Il suo corpo è stato in seguito trasportato presso il “Vito Fazzi” di Lecce, dove il magistrato di turno darà certamente mandato di svolgimento dell’autopsia.

Una dinamica che ricorda quella di tantissimi altri incidenti nell’ambito della cantieristica avvenuti nel recente passato nel Salento: quantunque i pericoli siano noti, però, non si riesce a porre un argine a quella che è una piaga sociale a tutti gli effetti.

“Una tragedia che si ripete, un prezzo umano inaccettabile. Bisogna alzare il livello d’allerta soprattutto nei cantieri. Fermare questa assurda strage sul lavoro è un dovere che chiama in causa tutti”. Così il coordinatore della Uil di Lecce, Mauro Fioretti, unitamente al segretario generale della Feneal Uil di Lecce, Salvatore Listinge, commenta l’ennesimo incidente mortale sul lavoro verificatosi questa mattina.

“Nello stringerci al fianco dei familiari della vittima, ribadiamo a tutte le aziende del territorio quanto sia fondamentale dare priorità assoluta alla tutela della sicurezza dei lavoratori per evitare che questa strage continui. Chiediamo che si incrementino i controlli, soprattutto nei cantieri edili, e che si continui ad investire nella formazione. Sollecitiamo tutti alla massima vigilanza. ‘Zero morti sul lavoro’ non è uno slogan per la UIL, è un obiettivo concreto, una battaglia di civiltà che ci riguarda tutti”.

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