Venerdì 3 ottobre Carmen Consoli torna con l’album “Amuri luci” e a dicembre è in concerto a Bari

MILANO – «L’uomo per me è Narciso».
È la sintesi fatta da Carmen Consoli alla presentazione del suo nuovo album “Amuri luci”, davvero audace, in uscita venerdì 3 ottobre, primo capitolo di un progetto che esplorerà le tre anime che hanno definito la sua carriera e la sa scrittura.
«Lo abbiamo registrato gran parte in presa diretta, dal vivo, io con una chitarra classica di fine ottocento di una mia trisavola, nella mia casa di campagna, vicino all’Etna – ha esordito la ‘cantantessa’ – Ci siamo ingrassati perché cucinava mia madre».
Questo primo capitolo di undici brani affonda nelle radici linguistiche e culturali dell’artista che canta in siciliano e stratificazioni di arabo latino e greco.
«Sono appassionata di lingue, anche veneto perché mia madre è veneta – ha ammesso l’artista – Ci parlano della cultura e queste canzoni non penso vadano in radio, non ci andavo neanche quando cantavo in italiano: non avrà successo neanche in Grecia perché canto in greco antico; ho messo insieme le voci nell’arco dei secoli».
La scelta della lingua siciliana, arricchita da stratificazioni di arabo, latino e greco, non è nostalgia né folclore, ma ritrae, nelle parole e nei suoni, un’isola polifonica, crocevia di civiltà, ponte tra epoche e culture, luogo dove il passato continua a parlare costantemente al presente; la lingua madre diventa strumento vivo di memoria, di verità e di resistenza.
«Con questa lingua divento un po’ polemica e canto anche meglio – ha puntualizzato – Mi aiuta a tirare fuori una parte introspettiva, mi tira fuori quel blues, lingua di terra, di canti popolari che nascono dalla necessità di esprimere disagi e avere disappunti».
Con “Amuri luci” Carmen Consoli inaugura una trilogia discografica, tre dischi diversi, tre visioni autonome, un unico progetto organico che restituisce tutta la ricchezza di un’artista capace di reinventarsi senza perdere la propria identità.
«In questo primo celebro l’amore che è luce oppure il desiderio di luce, come anche l’amore per la verità e la conoscenza così anche l’amore è verità e conoscenza – ha confidato – È un codice genetico per capire le nostre potenzialità, impossessarci delle nostre radici, se non abbiamo la storia non abbiamo niente: le tre anime in cui voglio indagare; nel secondo disco tratterò la tragedia, Polifemo che ammazzerà Aci, un pastorello che ostacola il suo amore, quì Polifemo è un poeta, un ciclope innamorato; nel terzo disco, in italiano, ci sarà la metamorfosi: Aci e Galatea si uniranno nell’acqua».
Il disco si arricchisce inoltre della presenza di tre ospiti speciali, che ne ampliano le prospettive emotive e culturali: Mahmood in “La terra di Hamdis”, un dialogo con il poeta arabo-siculo Ibn Hamdis che diventa riflessione sulle migrazioni e sul dolore universale degli esiliati; Jovanotti in “Parru cu tia”, un inno alla ribellione e all’azione, dove la parola si fa gesto politico e poetico; il giovane tenore Leonardo Sgroi del Maggio Musicale Fiorentino, dialoga con Carmen in “Qual sete voi?” sulle orme di Nina da Messina, la prima donna a scrivere in volgare.
«A qualcuno dovevo supportarmi – ha osservato – Con Mahmood parlo del dolore nel lasciare la terra adorata, gli arabi furono molto amati e avevo bisogno di una voce che lo sostenesse e volevo tirare fuori i suoni arabi; con Jovanotti cerco di spronare l’uomo qualunque che fa la differenza, anche solo una persona può tirare fuori la rivoluzione: Lorenzo si è prestato a fare tutto ciò e mi ha fatto un grande regalo, anche se non verrà ballata in discoteca; mi serviva un tenore e con Sgroi è stata una collaborazione dolcissima, oltretutto è di origine siciliana».
Carmen Consoli ha doverosamente toccato la tragedia del popolo palestinese.
«La mia idea di politica non è dire ma partecipare attivamente e voglio essere utile a questa comunità, sbrighiamoci perché la gente muore, vengono ammazzati bambini – ha ricordato – Solidarietà al popolo palestinese, stiamo obbedendo a un Dio, il dio denaro con il suo esercito armato, il mio maggiore nemico, in nome suo si permettono stragi. Ho molti amici israeliani che si ribellano a tutto ciò, la diplomazia deve fare il proprio dovere, Netanyahu non è in leader molto fine. La flottiglia è un orgoglio, la gente che scende in piazza è la conoscenza, magari ci stiamo sbagliando tutti, ma è molto importante perché ci aiuta ad essere un popolo cosciente».
Questo autunno Carmen Consoli torna a teatro, all’acustica calda e morbida di quelle sale, alla vicinanza affettuosa del pubblico, il 22 e 23 ottobre a Torino (Teatro Colosseo), 24 a Genova (Verdi Teatro), 25 a Lugano (Lac), 28 a Trento (Auditorium Santa Chiara), 29 e 30 a Bologna (Teatro Duse), 3 e 4 novembre a Firenze (Teatro Verdi), 6 e 7 a Milano (Teatro Arcimboldi), 11 a Parma (Teatro Regio), 12 a Padova (Gran Teatro Geox), 13 a Udine (Teatro Nuovo G. Da Udine), 16 e 17 a Palermo (Teatro Politeama Garibaldi), 19 e 20 a Catania (Teatro Metropolitan), 27 a Forlì (Teatro Diego Fabbri), 28 ad Ascoli Piceno (Teatro Ventidio Basso), 29 a Pescara (Teatro Massimo), il 1° dicembre a Napoli (Teatro Augusteo), 5 a Cosenza (Teatro Rendano), 6 a Bari (Teatro Team), 18 e 19 a Cagliari (Teatro Massimo), 28 e 29 a Roma (Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone). «Con gli spettacoli nei teatri ci sarà un’altra anima – ha detto – La prima parte sarà sulla scaletta di questo disco e la seconda sarà un’altra anima».
Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all’albo professionale dell’ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound.
Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo.
Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda.
È inviato musicale dell’agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto.
Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport.
È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto.
Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d’Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d’Argento, Mandarino d’Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d’Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta.
Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca.
In ambito sportivo stato insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza Stella d’Oro FIGC 1992 e 2003.
Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni.
Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta.



