L’Ordine a difesa della giornalista Loredana Schilardi: ha esercitato il diritto di cronaca sulla morte di D.Colasanto

L’Ordine dei Giornalisti della Puglia è intervenuto con un comunicato stampa per difendere pubblicamente la propria iscritta, Loredana Schilardi, firma della Gazzetta del Mezzogiorno, dalle accuse violente ricevute a mezzo social in merito all’articolo scritto a seguito dell’incidente stradale costato la vita domenica scorsa a Domenico Colasanto, medico ed ex Direttore Generale dell’ASL di Bari.
Il 75enne percorreva la strada che collega Bitonto alla sua frazione Palombaio, dove risiedeva, quando ad un’intersezione a raso la sua Alfa Romeo Giulietta si è scontrata con una Jeep Renegade, a bordo della quale viaggiavano tre persone. Nell’impatto è stato Colasanto ad avere la peggio, la sua auto è uscita fuori strada ribaltandosi e per lui non c’è stato nulla da fare.
Nell’articolo la giornalista, a corredo della descrizione del sinistro, aveva ricordato come durante il suo mandato di Direttore Generale dell’ASL barese, svolto fra il 2011 ed il 2014, si verificò il brutale assassinio di Paola Labriola, psichiatra presso il Centro di Salute Mentale del quartiere San Paolo, uccisa da un suo paziente, e che per quella vicenda Colasanto sia stato condannato a 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo, sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Bari nel febbraio di quest’anno.
L’aggiunta di questa informazione ha scatenato l’ira di diversi utenti di facebook, i quali sono intervenuti inveendo contro la giornalista per rimarcare come, alla luce delle qualità umane e professionali di Colasanto, fosse inopportuno secondo loro, in una circostanza così tragica, rimarcare quella vicenda giudiziaria.
Va però detto che la giornalista non si era espressa nel merito di quella vicenda, ma l’aveva semplicemente menzionata per quella che era, anche alla luce dell’eco che il delitto di Paolo Labriola ebbe, di come esso anticipò di anni la questione, ora tanto dibattuta, della sicurezza da garantire agli operatori sanitari.
Così quindi si è espresso l’Ordine dei Giornalisti della Puglia quindi:
La minaccia a una giornalista che esercita il diritto/dovere di cronaca è una minaccia alla professione e a un’intera categoria. Per questo l’Ordine dei giornalisti della Puglia si schiera al fianco di Loredana Schiraldi, attaccata personalmente, telefonicamente e a mezzo social per aver fatto il suo dovere professionale in nome della completezza dell’informazione.
Quanto è avvenuto dopo la pubblicazione dei suoi articoli su “La Gazzetta del Mezzogiorno” a proposito della tragica scomparsa di Domenico Colasanto non è accettabile: ricordare tutti gli aspetti di un personaggio pubblico, anche in un momento doloroso e complesso per la comunità, è un preciso dovere che va assolto con equilibrio e professionalità. Come ha fatto la collega Schiraldi, alla quale l’Ordine esprime sostegno e solidarietà.
La grettezza verbale apre gli abissi della violenza che prolifera nel far web e che non può più essere tollerata e accettata come un dato ineluttabile. Il giornalismo responsabile e professionale va difeso, difendendo così anche i princìpi dell’articolo 21 della Costituzione che tutela la democrazia e non la violenza verbale che ne fa scempio.




