“Il Consigliere Amati continua a diffondere inesattezze, girando attorno al problema senza mai affrontarlo davvero. Giovedì sera ha incontrato i lavoratori della RSA di Ostuni per esporre una propria versione dei fatti, parlando della presunta “fondatezza legale dell’internalizzazione e del transito di tutto il personale”.
Con queste parole Tommaso Gioia, Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia, interviene per smentire seccamente quella che Fabiano Amati considera come un atto imperativo, quello dell’assunzione entro il primo ottobre di tutti i 48 dipendenti della struttura sanitaria di Ostuni.
“È bene chiarire una volta per tutte: – spiega Tommaso Gioia nel suo comunicato – l’internalizzazione è possibile, ma solo a condizione che risulti economicamente più vantaggiosa. L’intera operazione di internalizzazione si regge su un presupposto fondamentale: la convenienza economica rispetto alla gara per l’affidamento all’esterno del servizio. Questo presupposto viene meno se si procede all’assunzione di tutto il personale. Come può, dunque, il Direttore Generale assumere tutti se deve attenersi alle indicazioni del Dipartimento? Il Direttore Generale della ASL di Brindisi ha già sottolineato che questa convenienza economica viene meno qualora si proceda all’assunzione di tutti i lavoratori”.
“Consigliere Amati, le carte vanno lette con attenzione, non interpretate secondo convenienze politiche. La verità è semplice: con l’internalizzazione completa del personale, i costi aumenterebbero in maniera significativa, rendendo l’operazione insostenibile. Sono curioso di sapere cosa potrà dire la Corte dei Conti, di una Regione in piano di rientro che spende oltre 500 mila euro in più per un servizio che, è bene ricordarlo, non rientra nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Oltre al danno economico e al concreto rischio che una ventina di lavoratori restino senza occupazione, lei chiede alla ASL di Brindisi di sottrarre risorse a servizi essenziali, come ospedali e pronto soccorso, per destinarle a una RSA. Una scelta scellerata, che né noi, né i sindacati, né la Direzione generale possiamo in alcun modo condividere.
Lei, Consigliere, sa perfettamente qual è la posizione della ASL di Brindisi e sa altrettanto bene che il Direttore non ha la possibilità – né la legittimità – di assumere tutto il personale. Perché allora, nella sua trasparenza, omette di comunicarlo ai lavoratori? Più volte l’abbiamo invitata a un confronto pubblico. Ma lei preferisce parlare da solo, evitando il dibattito”.
Fabiano Amati, dal canto suo, sostiene le proprie convinzioni in merito all’internalizzazione dei dipendenti della RSA di Ostuni sia sulla scorta di recenti precedenti attuati in questa Regione rispetto a strutture quali l’ RSA di Campi Salentina, Troia, San Nicandro Garganico e il Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica, casi in cui la gestione privata è stata sostituita da quella pubblica, sia sulla base di normative di carattere legale.
“Il termine ultimo per la scadenza del contratto con la cooperativa privata è fissato al 30 settembre, e dal 1° ottobre scatterà l’internalizzazione, con il transito di tutti i lavoratori nell’organico della ASL di Brindisi. – ha affermato negli scorsi giorni Amati- Con il favore delle leggi io sostengo la sanità pubblica. Chi mantiene la gestione privata, magari chiedendo proroghe illegittime, non faccia perdere tempo. La normativa vigente — inclusi i richiami della Corte dei Conti e dell’ANAC — non consente proroghe e impone l’internalizzazione al termine del contratto”.




