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Ex ILVA: FdI incontra i sindacati e ribadisce il suo convinto sì al piano Urso.

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I gruppi di Senato e Camera di Fratelli d’Italia hanno incontrato le rappresentanze sindacali dei metalmeccanici di CGIL, CISL e UIL presso la sede della FLM di Corso Trieste per affrontare la questione delle acciaierie ex Ilva. La delegazione, guidata dal presidente dei senatori Fdi Lucio Malan e dalla vicepresidente dei deputati Elisabetta Gardini, comprendeva anche i senatori Filippo Melchiorre, Salvo Pogliese e Maria Nocco, e i deputati Giovanni Maiorano e Dario Iaia.

“Vediamo molto positivamente – scrive la delegazione in una nota – il fatto che la posizione comune delle organizzazioni sindacali coincida sostanzialmente con quella di Fratelli d’Italia e del Governo a sostegno di un piano industriale che salvaguardi l’occupazione, l’ambiente e l’interesse nazionale strategico della conservazione di una rilevante produzione italiana di acciaio.

L’impegno del ministro Urso e di tutto il governo in questi anni, su una situazione che si è venuta a creare nel corso dei passati decenni è stato decisivo nel proseguimento della produzione e nel mantenere aperte le prospettive future, Riteniamo indispensabile che gli impianti per il DRI siano collocati a Taranto e di conseguenza anche il rigassificatore. Ci aspettiamo che tutte le forze politiche abbiano la stessa nostra coerenza, a livello sia nazionale sia locale. Il Comune di Taranto, in particolare, ha un ruolo decisivo per la collocazione di questi impianti.

Abbiamo sostenuto e sosterremo l’azione del Governo per contrastare questa crisi, con i 200 milioni già stanziati per le esigenze immediate e la disponibilità a un impegno finanziario importante per sostenere la transizione nelle modalità di produzione, rendendo appetibile per gli investitori un impegno sulla ex Ilva, a Taranto, come a Genova e negli altri impianti. Riteniamo impensabile fermare la produzione, per le gravi conseguenze sul piano occupazionale e sull’interesse nazionale. Anche gli aspetti ambientali – come hanno anche sottolineato i rappresentanti sindacali presenti – sarebbero compromessi da una chiusura”.

Com’è noto, tuttavia, l’Amministrazione comunale guidata da Piero Bitetti non è intenzionata a cedere sulla questione del rigassificatore nel porto cittadino, e ha manifestato interesse ad ospitare negli stabilimenti, oltre ai nuovi forni elettrici, un solo impianto per il preridotto, motivo per il quale il Governo ha pronta, per gli impianti del preridotto, l’alternativa di Gioia Tauro.

Nel frattempo, dopo la riapertura del bando di vendita, aggiornato a seguito della nuova Aia e delle condizioni pattuite fra Governo, Regione e Comune lo scorso 7 agosto, sono 6 le manifestazioni d’interesse pervenute verso l’acquisto del gruppo industriale dell’ex Ilva.

Per tre di esse l’interesse è volto sia verso gli stabilimenti di Taranto sia quelli del nord Italia: il gruppo azero della Baku Steel Company, gli indiani di Jindal International, e il fondo d’investimento statunitense Bedrock. Essi sono esattamente i tre attori che avevano partecipato al bando pubblicato lo scorso anno.

Altre società hanno manifestato interesse, invece, solo per l’acquisto degli stabilimenti del nord Italia, di cui il maggiore è quello di Genova, certamente più ridotti di quelli di Taranto, e sono Marcegaglia, Sideralba e Outsider.

Tali manifestazioni d’interesse non rappresentano alcuna offerta vincolante d’acquisto, che andrà eventualmente concretizzata entro il 15 settembre, ma danno possibilità di visionare approfonditamente l’intero dossier con tutte le prescrizioni da rispettare richieste al nuovo acquirente.

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