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Nota dell’ASL di Brindisi in merito all’accesso improprio ai Pronto soccorso e una domanda che facciamo noi

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In questi giorni, e in particolare durante la settimana di ferragosto, i Pronto soccorso dei 3 ospedali della provincia di Brindisi (Francavilla F. e Ostuni oltre al Capoluogo)- comunica la Direzione generale dell’ASL – hanno registrato un afflusso sempre più consistente, dovuto anche ai tanti turisti presenti sul territorio. Una circostanza molto probabilmente che accomuna anche le altre ASL pugliesi.

Nella sola giornata di lunedì, ad esempio, sono stati 216 gli accessi, dei quali 90 classificati come codici verdi, ma i numeri si ripetono simili da giorni. La Asl ricorda che molte richieste di assistenza non urgenti possono essere opportunamente gestite rivolgendosi al medico di medicina generale o ai servizi di continuità assistenziale (guardie mediche), in modo da garantire un’adeguata assistenza e snellire i tempi di attesa nei Pronto soccorso.

“Sono al Pronto soccorso dell’ospedale Perrino – ha affermato Maurizio De Nuccio, direttore generale della Asl Brindisi – per verificare di persona la situazione degli accessi. La maggior parte dei casi sono codici verdi, azzurri e bianchi che non richiedono cure immediate e che possono essere gestiti dai medici di medicina generale o dalle Guardie mediche. Rivolgersi al Pronto soccorso senza una reale necessità significa rallentare le cure per chi vive una vera emergenza sanitaria: un infarto, un incidente, un malore improvviso. Il Pronto soccorso deve restare a disposizione di chi ne ha veramente bisogno. La salute di tutti dipende dalle scelte responsabili di ciascuno di noi”.

Nicola Carlucci, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale Perrino ha aggiunto che “in questi giorni abbiamo registrato un importante incremento di accessi, molti dei quali per condizioni che avrebbero potuto essere gestite dai medici di medicina generale o dalle guardie mediche territoriali. Il Pronto soccorso è un presidio dedicato alle emergenze-urgenze e deve restare prioritariamente a disposizione di chi presenta quadri clinici gravi o potenzialmente critici. È fondamentale che i cittadini utilizzino correttamente i diversi livelli dell’assistenza sanitaria, così da garantire a tutti risposte tempestive ed efficaci”.

Siccome l’emergenza non è relegata solo al periodo ferragostano, e siccome i Pronto soccorso non riescono a smaltire efficacemente neppure le priorità d’accesso, non sarà che il Piano di ridimensionamento dei presìdi sanitari pubblici è stato fin troppo irrispettoso rispetto ai diritti essenziali di assistenza sanitaria? Questa è la domanda che non ci stancheremo mai di fare.

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