Non un Accordo di Programma ma un “documento”: sull’ex ILVA ostilità rinviate a settembre

Da giornata campale, come si pensava dovesse essere, si è trasformata in una giornata di transizione. Come sempre, quando l’esito di un incontro è interlocutorio, si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda delle diverse prospettive e angolazioni con le quali si osserva una vicenda.
L’impressione è che l’incontro tenutosi oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza di una folta delegazione della Regione, a partire da Michele Emiliano, ma con i sindaci dei Comuni di Taranto e Statte e del Presidente della Provincia collegati solo da remoto, sia stato un appuntamento utile più che altro a prendere tempo, con due squadre decise a non farsi male, come si dice in gergo calcistico, utile a mettere per iscritto prìncipi sui quali le parti in causa concordano (la decarbonizzazione e costruzione dei forni elettrici, gli investimenti alternativi su Taranto, i risarcimenti debiti per le aziende dell’indotto esposte nei confronti dell’ex ILVA) ma evitando di entrare nel merito sulle diverse questioni sulle quali i nodi da risolvere restano ancora del tutto lì, e dovranno essere per forza affrontate il 15 settembre, giorno nel quale le parti si sono aggiornate.
Le elenchiamo: i tempi della decarbonizzazione, alla quale il o i soggetti acquirenti dovranno attenersi dopo che avranno rilevato il Siderurgico; l’inserimento al suo interno degli impianti per il preridotto ed il conseguente salvataggio di tutti i posti di lavoro; il sistema col quale approvvigionare di gas i forni elettrici.
Il Sindaco di Taranto, Piero Bitetti, che si è detto soddisfatto dell’esito dell’incontro, ha sottolineato a questo proposito innanzitutto come nel documento elaborato oggi non si faccia riferimento alla tanto contestata nave rigassificatrice. Ma il nodo resta sul tavolo: i tre forni elettrici soltanto potrebbero fare a meno di ulteriore gas, facendosi bastare quello della Rete nazionale, ma un solo, per non parlare dei tre impianto per il preridotto, che diversamente il Governo ha in animo di far costruire nel porto di Gioia Tauro, così come quello per l’abbattimento delle polveri da combustione che il Siderurgico continuerà a produrre nella fase di transizione, prima di spegnere del tutto gli attuali altoforni, avrebbero bisogno di ulteriore gas per essere alimentati.
Su tali punti molto importanti ancora da definire s’innesta il parere negativo che del vertice di oggi ha fornito Rocco Palombella, Segretario provinciale della Uilm: “Il testo condiviso tra MIMIT ed enti locali pugliesi è un documento privo di tutele e certezze sotto ogni punto di vista per i lavoratori e le comunità interessate. Non c’è alcuna garanzia sulla presenza dello Stato nella futura società, è prevista la possibilità di vendere singoli stabilimenti o impianti, non c’è certezza né sull’esistenza né sulla destinazione del polo del DRI.
Inoltre – aggiunge Palombella – mancano elementi concreti sulle modalità di approvvigionamento di energia e gas per alimentare la futura produzione. Manca un piano industriale delineato con tempi definiti sulla decarbonizzazione. Per noi questo documento non serve a dare garanzie occupazionali, continuità lavorativa e risarcimenti né ai diretti, né a quelli dell’indotto né a quelli in Ilva AS. La montagna ha partorito il topolino, un testo senza alcun valore e vincolo. È inaccettabile, i lavoratori e le comunità hanno bisogno di rispetto e verità”.
Si tratta appunto, come abbiamo scritto prima, delle diverse prospettive con le quali si può guardare un bicchiere mezzo pieno: forse, viste anche il clima politico e sociale tarantino arroventato col quale si è giunti a questa giornata, era il massimo che si poteva ottenere. Il nuovo acquirente dovrà ottemperare ad un bando che prescrive la totale decarbonizzazione, entro un termine di anni da definire. Troppo poco tuttavia, per una popolazione ed una società civile che non vorrebbe che neppure un grammo di carbone fosse più sprigionato nei cieli di Taranto. Si torna al punto di partenza.




