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Attentato incendiario all’automobile dell’Amministratrice della Brindisi Multiservizi

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Un attentato incendiario nella notte, verosimilmente di natura dolosa, ha distrutto la parte anteriore dell’automobile dell’ avv. Rossana Palladino, amministratrice della Brindisi Multiservizi.

La sua auto, una Ford Eco Sport, era parcheggiata davanti all’abitazione della donna, in una via del centrale quartiere Commenda. Sul posto si sono recati i vigili del fuoco del Comando provinciale di Brindisi, che hanno spento l’incendio prima che potesse diventare pericoloso per la pubblica incolumità.

Sebbene non siano stati trovate dai carabinieri che indagano sulla vicenda delle tracce d’innesco del rogo, si pensa che esso non sia stato un atto casuale, in quanto la Brindisi Multiservizi, società partecipata dal Comune che si occupa di gestire essenzialmente il decoro urbano della Città con i suoi lavoratori, si trova in uno stato di profondo dissesto finanziario, motivo per il quale, proprio in questi giorni, il Consiglio comunale ha faticosamente approvato un contestato piano di rientro dai debiti pregressi della società, proposto proprio dall’avvocato Paladino.

Il piano prevede una ricapitalizzazione ad onere del Comune per complessivi 5,5 milioni di euro, nonché una seria razionalizzazione di tutte la normativa interna in materia innanzitutto di assenze coperte da certificazioni sanitarie da parte dei dipendenti, il blocco degli straordinari ed un attento controllo della produttività sul lavoro.

In una conferenza stampa che aveva annunciato la necessità di adottare un piano di risanamento economico e gestionale della Società, l’Amministratrice aveva pubblicamente denunciato che dalla sua revisione degli atti interni svolta dopo la sua presa in carico della Bms, era emersa l’esistenza “un amministratore occulto” che aveva in mano i settori operativi della società e di uno reale. Poi aveva parlato di “lavoratori costretti a prendere giorni di ferie”, per lavorare presso attività private. Inoltre alcuni dipendenti che avrebbero denunciato delle irregolarità, sarebbero stati letteralmente confinati in dei locali poco confortevoli. E fra i lavoratori ce ne sarebbero anche alcuni che hanno usufruito di “coperture politiche”. Tutti elementi segnalati alla magistratura.

Da qui la deduzione che l’attentato di questa notte, che ha provocato unanime attestazione di parole di solidarietà all’avvocato Paladino e di dura condanna verso i responsabili da parte di tutto il mondo politico e sindacale brindisino, sia stato messo in atto a scopi ritorsivi ed intimidatori.

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