Giustizia per Taranto invita alla mobilitazione contro l’Aia sul siderurgico di Taranto

All’indomani dell’autorizzazione da parte del Governo dell’Autorizzazione integrata ambientale concessa agli stabilimenti del siderurgico di Taranto al fine di mantenerne attiva la produzione, sono molte le voci di dissenso che si sono levate.
Oltre a quelle di carattere prettamente istituzionale, di cui abbiamo dato conto ieri (dal Sindaco della Città, Piero Bitetti, al Senatore del Movimento 5 Stelle Mario Turco) c’è da tenere nella giusta considerazione anche quella rappresentata dai movimenti civici e ambientalisti.
Una fra queste è quella dell’associazione politico-culturale Giustizia per Taranto, la quale invita la cittadinanza a partecipare ad un’iniziativa pubblica fissata per lunedì 21 luglio, alle ore 19, in Piazzetta Gandhi, accanto alla Prefettura del Capoluogo jonico.
Gli attivisti di Giustizia per Taranto ritengono che l’Autorizzazione, che definiscono “un’Aia che uccide”, costituisca “un fatto gravissimo: il Governo ha tirato dritto, ignorando la volontà del territorio e autorizzando la prosecuzione di un modello produttivo che continua a sacrificare la salute, l’ambiente e la dignità di Taranto”.
Per questo motivo essi insistono sull’importanza di prendere parte a questo momento di partecipazione, e di opposizione, rispetto ad una scelta che considerano del tutto calata dall’alto, a discapito della contrarietà palesata a tutti i livelli istituzionali: i sindaci di Taranto e Statte, la Provincia di Taranto e la Regione Puglia.
“Non tutto è perduto. Si discuterà la possibilità di ricorrere al TAR per impugnare l’AIA, e riteniamo che ci siano buone possibilità di riuscita, proprio grazie alla posizione di contrarietà assunta ufficialmente dagli enti locali.
Per questo è fondamentale esserci lunedì: per ritrovarci, confrontarci, e costruire insieme una reazione forte, coordinata, determinata.
Inoltre, a breve si discuterà in Consiglio Comunale dell’Accordo di Programma, e sarà necessario organizzare un presidio anche in quell’occasione. Sarà un altro momento decisivo, che non possiamo affrontare divisi o impreparati”.




