Giornata di incendi nel foggiano ma monta anche la rabbia dei Vigili del Fuoco sottodimensionati

Giornata di fuoco sul fronte incendi, è proprio il caso di dirlo, in provincia di Foggia. Mentre infatti stamane, davanti alla Prefettura di Foggia, si svolgeva un presidio di protesta del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, nel territorio provinciale più esteso d’Italia si sviluppavano varie situazioni che dimostravano proprio la delicatezza della situazione degli incendi in Capitanata.
Le due cose si tengono assieme: i Vigili svolgono un lavoro straordinario, che tuttavia in estate soprattutto, nelle condizioni date di sottodimensionamento numerico, diventa un sacrificio oltre i limiti dell’accettabilità. E a risentirne poi non può che essere la sicurezza del territorio naturale, dei residenti, della fauna.
Con il presidio davanti alla Prefettura, i Vigili del fuoco facevano presente che rispetto alla pianta organica provinciale di 400 unità, ne mancano 100, il 25%. Questo si traduce in turni massacranti, all’impossibilità spesso di potersi assentare per ferie o altro. Il Prefetto di Foggia, Michele Grieco, ha preso l’impegno d’interessare della questione il ministro Piantedosi, ma torniamo sempre allo stesso punto: lo Stato fa il proprio dovere quando deve farsi pregare di assumere delle unità in più in un ambito tanto strategico quanto quello di competenza dei vigili del fuoco? Ai lettori l’ardua sentenza.
Questa giornata è stata tuttavia anche contrassegnata da una serie di emergenze, sotto il profilo degli incendi boschivi, nella provincia più a nord della Regione.
Alimentate anche dal forte vento occidentale, le fiamme diffusesi in agro di Chieuti, nella Pineta Fantine, hanno finito col creare problemi alla popolazione residente e ai vacanzieri. A poca distanza, sempre ai confini con il Molise, altre lingue di fuoco hanno causato seri disagi e rallentamenti stradali al tratto autostradale della A14, la Bologna-Taranto, compreso fra Poggio Imperiale e Termoli.
La stessa circolazione ferroviaria adriatica, nel tratto fra Bari e Pescara, sta segnando cancellazioni di treni o forti rallentamenti. La Regione sta seguendo da vicino la vicenda ma purtroppo si agisce sempre in un quadro emergenziale, e mai preventivo, a partire da quanto occorrerebbe garantire in termini di mezzi di unità lavorative e mezzi di soccorso.
Altre situazioni di criticità si sono sviluppate nei boschi attorno a Cagnano Varano e sulla Foresta Umbra, fra i territori di Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, col serio rischio di compromettere quel grande polmone verde, dal punto di vista della vegetazione e degli animali che lo abitano.




