Incendi in Puglia: Coldiretti, servono 15 anni per ricostruire i boschi
In Puglia, gli incendi boschivi continuano a essere una grave emergenza ambientale ed economica. Secondo Coldiretti Puglia, occorrono fino a 15 anni per rigenerare i boschi distrutti dalle fiamme. Il danno impatta su ambiente, turismo, agricoltura e occupazione. Solo nell’estate 2024 si sono registrati 2300 roghi, alimentati da caldo estremo e siccità, secondo la Protezione Civile.
Incendi in Puglia: danni ambientali e costi per la collettività
Coldiretti stima che ogni ettaro bruciato costi oltre 10.000 euro. La cifra comprende le spese per spegnimento, bonifica e ripristino ambientale. Temperature elevate, scarsità di piogge e terreni abbandonati favoriscono i roghi. Circa il 60% degli incendi è di origine dolosa.
Le fiamme raggiungono anche i 750 gradi. Causano danni gravi: deteriorano il suolo, distruggono la biodiversità e alterano l’equilibrio idrogeologico. Le emissioni di CO₂ aggravano i cambiamenti climatici. I fumi inquinano l’aria e mettono a rischio la fauna.
Il ruolo degli agricoltori e il clima sempre più estremo
Gli agricoltori sono in prima linea nella sorveglianza del territorio. Secondo Coldiretti, la loro presenza è decisiva per limitare i danni. Tuttavia, operano in condizioni pericolose, spesso senza strumenti adeguati. La rapidità d’intervento è fondamentale per evitare disastri maggiori.
Il clima sta cambiando. Secondo Copernicus, tra giugno 2024 e maggio 2025 le temperature sono salite di 0,69°C rispetto alla media 1991–2020. L’aumento rispetto ai livelli preindustriali è di 1,57°C. Questo trend rende gli incendi sempre più frequenti e distruttivi.
Coldiretti ricorda che gli incendi bloccano tutte le attività umane tradizionali. Le aree colpite perdono il loro valore ecologico e turistico. Serve più prevenzione, manutenzione del verde e coinvolgimento delle comunità locali.
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