Emiliano: “Dipendenti ed enti della Regione interrompano ogni rapporto con il governo israeliano”

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha pubblicato sul proprio profilo facebook il seguente comunicato:
“A tutti i dirigenti e dipendenti della Regione Puglia, delle sue Agenzie e delle società partecipate.
A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del Governo Netanyahu, da oggi vi invito ad interrompere ogni rapporto di qualunque natura con i rappresentanti istituzionali del suddetto Governo e con tutti quei soggetti ad esso riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di organizzare iniziative per far cessare il massacro dei palestinesi nella striscia di Gaza.
Questa è una posizione che viene assunta nei confronti del governo Netanyahu, non del popolo israeliano. Sono infatti tantissimi israeliani ed ebrei di tutto il mondo che stanno condannando il Governo Netanyahu”.
Tale invito segue di 24 ore un altro comunicato, nel quale il Governatore ha denunciato risolutamente gli orrori inenarrabili ai quali l’umanità sta assistendo da un anno e mezzo, e che però soltanto nelle ultime settimane sembrano aver fatto minimante breccia nelle Istituzioni italiane e di altri Stati europei, con colpevolissimo ritardo.
Forse influenzato anche dal collega Vincenzo De Luca, al quale si può riconoscere il merito di aver iniziato tempo fa a pronunciare delle durissime invettive nei confronti dell’operato del governo israeliano nel corso dei suoi noti discorsi pubblicati sulla Rete, anche Emiliano sembra finalmente essersi svegliato dal torpore che ha afflitto, trasversalmente, la politica istituzionale.
In particolare, merita di essere riportato per la sua lungimiranza questo passaggio del messaggio pubblicato ieri da Emiliano:
“Anche la larga e diffusa volontà di non ledere la lotta strenua contro l’antisemismo, non giustifica il silenzio del mondo sull’uccisione indiscriminata e sul blocco di viveri ed acqua in atto a Gaza, destinata soltanto a fomentare odio e terrorismo nelle generazioni future”.
Parole che ancora non siamo riusciti, invece, ad ascoltare dal Capo dello Stato, senza che nessuno o quasi nel mondo giornalistico, ad eccezione di Marco Travaglio, si permetta di rimproverarglielo. Lo facciamo noi.




