Libera: “a Taranto è far west urbano”
Libera, l’associazione contro tutte le mafie fondata da Don Luigi Ciotti, lancia un allarme accorato sulla questione relativa all’ordine pubblico dopo i fatti gravissimi di questi giorni i quali, a loro volta, seguono a un mese di distanza quanto accaduto nel quartiere Tamburi, quando il 45enne Carmelo Nigro e il 34enne Pietro Caforio furono uccisi alle “case parcheggio” nel conflitto a fuoco tra i membri delle due famiglie.
“L’agguato ai danni di un pregiudicato avvenuto la notte del 18 Agosto nella centralissima via Oberdan – si legge nella nota – è l’ennesimo episodio di far west urbano, avvenuto nella città di Taranto negli ultimi mesi. Si spara ancora, tra la gente che passeggia tra le vie. Dobbiamo attendere la vittima innocente?
A questo si aggiunge l’accoltellamento della scorsa notte sul ponte “Sant’Egidio”. Siamo pronti a reagire, non abbiamo paura ma chiediamo per l’ennesima volta un intervento massiccio da parte dello Stato perché questi episodi nel capoluogo ionico non devono più ripetersi. Ci appelliamo soprattutto alla Prefetta di Taranto, a cui chiediamo un incontro.
Quanto successo in questi ultimi giorni/settimane, ci ricorda che la strada è ancora lunga e che l’intensità del contrasto alle mafie e alla criminalità comune deve aumentare. Lo scatto in avanti definitivo dell’opera di contrasto alle organizzazioni criminali potrà compiersi solo quando vi parteciperanno i cittadini, quando le persone oneste e perbene, che costituiscono la stragrande maggioranza, non si volteranno dall’altra parte per paura o indifferenza ma saranno pronte a denunciare.
Oltre al prezioso lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura è necessario, infatti, che il contrasto alle mafie parta dal basso, dalla dimensione quotidiana e familiare, dalle scuole e dai luoghi di aggregazione. La cosiddetta “antimafia sociale”, anche a Taranto, deve e può dare il suo prezioso contributo, su un percorso che sarà necessariamente lungo e tortuoso, in cui sarà fondamentale la partecipazione e il coinvolgimento di tutti”.
L’ultima vicenda di sangue cui fa riferimento Libera è infatti avvenuta la scorsa notte, nei pressi del Ponte Sant’Egidio. Allertati dell’accaduto, i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno trovato sul posto un uomo ferito, di circa 30 anni, colpito con un’arma da taglio al volto e al torace.
Secondo la ricostruzione iniziale, l’aggressore avrebbe inseguito e poi attaccato la vittima per futili motivi. Dopo il fatto, ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato bloccato dai Carabinieri poco distante dal luogo dell’aggressione.
La persona ferita è stata trasportata d’urgenza dal 118 presso l’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Attualmente è ricoverata in rianimazione, in prognosi riservata.
Nel corso del sopralluogo è stato sequestrato un coltello a serramanico con lama di circa 7 cm, ritenuto compatibile con le ferite riportate dalla vittima.
Il 35enne, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato poi condotto presso la Casa Circondariale di Taranto.




