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Coldiretti Puglia: “la siccità mette in ginocchio la raccolta dei tartufi”

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In Puglia la raccolta dei tartufi fatica a partire a causa del caldo anomalo e della prolungata siccità. La mancanza di piogge e di un’adeguata umidità del suolo sta rallentando l’inizio della stagione dei tartufi pugliesi, noti per il loro profumo intenso e la consistenza compatta. A comunicarlo è Coldiretti Puglia, che evidenzia come le condizioni climatiche stiano mettendo a rischio uno dei prodotti più apprezzati del territorio.

Raccolta dei tartufi in Puglia: le zone più vocate

I tartufi pugliesi crescono in sette aree vocate, dai Monti Dauni al Gargano, dalle Murge nord-occidentali alla Valle d’Itria, fino all’Arco Jonico e al Salento. In queste zone, la raccolta dei tartufi in Puglia rappresenta una tradizione secolare e una risorsa economica di rilievo. Tuttavia, il perdurare delle alte temperature e la carenza d’acqua stanno riducendo le rese stagionali, con effetti diretti sui prezzi di mercato e sulla disponibilità dei prodotti locali.

Secondo Coldiretti Puglia, le quotazioni attuali si attestano intorno ai 600 euro al chilogrammo per il tartufo nero uncinato, mentre il tartufo bianco può raggiungere i 3.800 euro al chilo nelle aree più favorevoli del nord della regione, dove il fungo cresce lungo torrenti e alvei umidi, tra pioppi, salici e olmi.

Effetti del clima sulla produzione e sull’economia locale

Il tartufo è un fungo ipogeo che vive in simbiosi con le radici di alberi come querce, lecci e pini, assorbendo dal terreno acqua e sali minerali. La scarsità di piogge, spiega Coldiretti, compromette la formazione dei corpi fruttiferi e incide negativamente sulla qualità organolettica del prodotto. Nei terreni più secchi, i tartufi risultano più piccoli e meno profumati, con ripercussioni anche sulla competitività delle produzioni locali.

La ricerca e la raccolta del tartufo rappresentano anche una fonte di reddito complementare per molte famiglie e un volano per il turismo enogastronomico. Le fiere e i mercati di Campagna Amica, organizzati in varie province, offrono occasioni per degustare tartufi freschi e valorizzare i prodotti tipici pugliesi legati al territorio.

Attesa per le piogge e prospettive future

Gli operatori del settore auspicano l’arrivo di piogge nelle prossime settimane, necessarie per ristabilire il giusto equilibrio idrico del terreno e garantire una buona qualità dei tartufi, in particolare del pregiato Tuber magnatum. Intanto, le associazioni di categoria invitano a sostenere le filiere locali e a promuovere iniziative che tutelino l’ambiente e la biodiversità delle aree interne della regione.

“Il tartufo pugliese è un patrimonio da preservare – sottolinea Coldiretti Puglia – non solo per il suo valore gastronomico, ma anche per l’impatto economico e ambientale che genera sul territorio”.

Conosciuto fin dall’antichità per le sue qualità e considerato un simbolo della cucina italiana, il tartufo trova in Puglia un habitat ideale che merita di essere protetto dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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