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Verde urbano in Puglia: alberi riducono il caldo di 1,5 gradi

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Il verde urbano cresce nei capoluoghi di provincia pugliesi, ma con incrementi minimi, non sufficienti a contrastare efficacemente gli effetti del caldo estremo. È quanto emerge dall’ultimo report ISTAT sull’ambiente urbano, rilanciato da Coldiretti Puglia, che sottolinea come il potenziamento del verde urbano nelle città pugliesi potrebbe abbassare le temperature medie fino a 1,5 gradi, migliorando la salute pubblica e la qualità della vita.

Il verde urbano in Puglia e l’effetto mitigante sugli estremi climatici

Secondo Coldiretti Puglia, la disponibilità di verde urbano in Puglia varia significativamente tra i capoluoghi di provincia. A guidare la classifica si trova Taranto con 19,8 metri quadrati di verde per abitante, seguito da Brindisi con 13,1 e Lecce con 10,7. Foggia e Bari registrano rispettivamente 9,4 e 9,6 metri quadrati pro capite, mentre Andria e Barletta rimangono sotto la soglia dei 7,1 e 3,9 metri quadrati rispettivamente.

La presenza di alberi, considerati potenti “condizionatori naturali”, è altrettanto disomogenea. Bari si conferma il capoluogo con il maggior numero di alberi, 30.847, ma con una densità di appena 9,7 alberi ogni 100 abitanti. Brindisi e Lecce mostrano una situazione più favorevole con oltre 20 alberi ogni 100 abitanti. Taranto si attesta a 10,9 alberi per 100 abitanti, evidenziando la necessità di una maggiore integrazione di verde urbano.

“Il verde urbano riduce il calore nelle città grazie all’ombreggiatura, alla traspirazione e alla fotosintesi fogliare,” spiega Coldiretti Puglia, sottolineando come un parco urbano di medie dimensioni possa abbassare la temperatura locale da 1 a 3 gradi rispetto alle aree prive di vegetazione.

Verde urbano in Puglia: benefici ambientali e sfida climatica

Oltre alla mitigazione del caldo, il verde urbano in Puglia contribuisce significativamente alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Secondo l’analisi Coldiretti, una pianta adulta è in grado di assorbire tra 100 e 250 grammi di polveri sottili ogni anno, mentre un ettaro di verde può eliminare fino a 20 tonnellate di anidride carbonica (CO2) annualmente.

Tra le specie autoctone più efficaci contro l’inquinamento figurano farnia, leccio, carpino bianco, acero campestre, tiglio, frassino maggiore e pioppo, insieme a cespugli come rosa canina, alloro, ligustro e biancospino. La presenza di queste piante nei centri urbani pugliesi potrebbe garantire non solo un raffrescamento naturale ma anche un miglioramento significativo della qualità dell’aria.

Negli ultimi vent’anni, però, la Puglia ha visto ridursi la copertura arborea, sia in città che in campagna, con la perdita di un quarto delle piante da frutto e oltre 21.000 ulivi colpiti dalla Xylella. “Ripensare lo sviluppo delle città, favorendo il verde pubblico e privato, è oggi una necessità strategica,” sottolinea Coldiretti.

Gli studi confermano inoltre il ruolo positivo della frutticoltura nella lotta al cambiamento climatico, evidenziando l’importanza delle tecniche colturali orientate non solo alla produttività ma anche alla sostenibilità ambientale.

Prospettive future: più verde per città più vivibili

Alla luce degli attuali cambiamenti climatici, la sfida per i comuni pugliesi sarà quella di incrementare sensibilmente il verde urbano in Puglia, aumentando la densità arborea e le superfici verdi fruibili dalla popolazione. Coldiretti propone interventi strutturali che coinvolgano amministrazioni pubbliche, cittadini e imprese per una Puglia più verde e resiliente alle ondate di calore.

Il potenziamento del verde urbano non è solo una questione estetica, ma rappresenta una misura efficace per la salute pubblica, il contrasto al cambiamento climatico e il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani della regione.

Redazione Pugliapress

PugliaPress Quotidiano cartaceo e online dal 7 dicembre del 2000 redazione@pugliapress.it direttore@pugliapress.it

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