Appuntamento per… Comunicare

“Siamo fatti di…versi. Perché siamo poesia….” Con questa frase di Guido Marangoni esordisce Lorena Braganti, medico ASL di Lecce, aprendo la conferenza da cui l’omonimo titolo, aggiungendo a ciò che nelle “dis” vive e convive l’Associazione di volontariato “Comunj care di Trepuzzi”, a firma dell’evento svoltosi presso l’ Aula Consiliare del Comune di Trepuzzi (Le), che ne ha offerto il Patrocinio. Promossa da “Spazio Teatro” – centro d’arte drammatica e dal “L’Integrazione”, cooperativa sociale- disabilità e tempo libero, e moderata dall’Avv. Stefano Licci, rappresentante del Direttivo, il quale ha rammentato ad un pubblico numeroso che lo scorso 2 aprile è stata celebrata la Giornata mondiale sulla Consapevolezza dell’Autismo. Gli ospiti della serata hanno avuto la precisa funzione di sottolineare fino a quale punto le persone con disabilità possano inter-agire con le persone senza disabilità.
E’ questo il concetto riassunto dalle parole del presidente , dott. Salvatore De Maria, che invita a condividere lo spirito dei festeggiamenti dell’anno, definito “giubilare” poiché avvenuti nell’associazione, ossia le ricorrenze dell’inaugurazione della nuova sede, il 25° dalla nascita dell’ente volontaristico e la presente manifestazione. Il primo invitato nonché altresì primo cittadino, l’On. Giuseppe Maria Taurino, in pillole ha spiegato sagacemente come la conoscenza sia il giusto e irrinunciabile aiuto per affrontare la strada della risoluzione della condivisione e avanzando che più che di integrazione, un termine che allude alla presenza di ostacoli, è da preferire parlare di “cammino insieme”.
E nell’intento di creare un circolo virtuoso, auspica Licci, urge perorare la causa tra i banchi di scuola, che possano nascere e progredire dinamiche affettive e relazionali. A tal guisa la dr.ssa Anna Maria Valzano, dirigente scolastica del Polo 1 della cittadina trepuzzina, si esprime sviscerando l’argomentazione nell’obiettivo dell’abbattimento di ogni forma di barriera e che non per ultimo si propizi l’empatia. Dello stesso parere con approfondimenti metacognitivi, si presenta la collega del Polo 2, Simonetta Tempesta, facendo il punto sul “pieno inserimento” e richiamando alla legislazione vigente, in materia di tutela delle persone con disabilità. Un tassello importante che non sfugge a Stefano Licci è la sinergia esistente tra istituzioni sanitarie, scolastiche e le realtà familiari in rete, elementi propulsori che hanno reso possibili sbocchi nell’area artistica.

Qui si inserisce lo spettacolo delle sorelle Giurgola, Rosangela e Gloria, a capo di “Spazio Teatro” che ha inscenato con la performance “10 minuti nelle tue scarpe”, interpretato dai giovanissimi Elisabetta e Gioele, deliziando i convenuti, il racconto del mondo esperito dai due punti di vista infantili, abile e dis-abile, privilegiando una fantasia che spesso e volentieri appare più differenziata nei contesti vitali del diversamente appunto abile. Insieme poi ai ragazzi di “Comunj care”: Angelo, Gessica, Ivan, Lucia, Miro, Silvana, Tonio e Vincenzo e un gruppo di piccoli artisti sono stati protagonisti nella rappresentazione canora sulle note del brano di Mr. Rain “Supereroi”.
E partendo dal presupposto, assioma della psicologia che recita che “ciascuno è unico e irripetibile”, la dott.ssa Morena Tafuro di origine autoctona, neuropsichiatra infantile operante nell’ambito dell’ASL di Viterbo, punta il dito sulla distinzione doverosa di significati che fanno la differenza, e cioè propone l’ipotesi suffragata che anzicchè parlare di ministero per disabili, occorrerebbe elevare un dicastero per le Pari Opportunità. In tal senso non dovrebbe prevalere la logica assistenziale che consiste strictu sensu nel togliere ad uno per dare ad un altro, ma includere, come accade in sparuti centri commerciali aperti a fasce orarie dedicate alle persone che mal tollerano la presenza di luci forti o rumori oppure limitazioni di sorta. L’intervento della prof.ssa Chiaristella Vernole è da inquadrare nell’affermazione popolare, parafrasando la canzone che verseggia” l’emozione non ha voce “, al contrario ce l’ha eccome e urla per salvare il diritto alla sua esistenza.
Lo prova la realtà del programma “Special Olimpics”, un progetto di vita dalla scuola al lavoro attraverso lo sport”, fondato 55 anni fa a Chicago, da una componente delle famiglia Kennedy, e di cui la Vernole è capodelegazione. La mission è rivolta non a prediligere la vittoria personale, bensì opta per una realizzazione della massima prestazione, nonché lo sviluppo delle abilità trasversali, ovvero competenze per la vita. E sempre per perseguire l’autonomia riguardo all’universo variegato dell’umanità dis-abile, la presidente della cooperativa sociale “L’integrazione” di Lecce, Veronica Calamo, sullo sfondo di un filmato targato “Abilfesta”, un marchio riconosciuto che valorizza il tempo libero, grazie all’ausilio di accompagnatori che le Istituzioni pure non manca possano mettere in campo in tandem con i volontari , garanzie di benessere per i loro protetti, lancia la proposta di programmare vacanze insieme. E questo nella direzione affinchè le risorse umane, definite a giusta causa nel loro senso pro-fondo diversa-mente abile, dovrebbero godere a sua volta delle risorse naturali come il mare, da cui l’ “Abilbeach.”
Ancora un esempio di inclusione sociale e lavorativa è descritta da Vito Valente , che presiede la cooperativa sociale “Includi” presso San Vito dei Normanni. Il cui motto è “una storia che continua… dall’esperienza del ristorante sociale “XFood” al laboratorio terapeutico di pasticceria “Virgola”, realtà che hanno abbracciato mettendosi a disposizione e a servizio nei termini della qualità della vita dei sempre crescenti avventori giovani con disabilità , fornendo un notevole apporto al successo delle strutture all’insegna dell’ospitalità. E in definitiva un sipario virtuale, sulla base di interazioni tra parterre e “presentatori” ha salutato, con un ulteriore intermezzo musicale, simbolico di un passo concreto, oltreché danzato, la riproduzione del fenomeno associativo, insito nel binomio che come maschio e femmina è parimenti tangibile nell’incontro tra normale e in-solito.
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