Taranto – Oggi l’accordo tra Arcelor e commissari Ilva. Melucci: “Inammissibile quanto sta avvenendo al Governo”
TARANTO – Arcelor Mittal e i commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria firmeranno questa mattina a mezzogiorno a Milano l’accordo per la modifica del contratto di affitto delle attività siderurgiche del gruppo già di proprietà della famiglia Riva Lo hanno riferito a Reuters due dei legali che rappresentano le due parti in causa, aggiungendo che verrà quindi richiesto anche l’annullamento della prossima udienza della causa civile fissata al Tribunale di Milano il 6 marzo. Gli avvocati Ferdinando Emanuele (ArcelorMittal) ed Enrico Castellani (ex Ilva) hanno detto che le parti chiederanno quindi l’estinzione delle due cause civili nate dalle controversie sull’applicazione di questo contratto. Sia, quindi, quella ordinaria nata da una citazione di Arcelor nei confronti di Ilva, sia il procedimento d’urgenza sorto da un ricorso dei commissari per impedire che Arcelor si ritirasse dall’impianto. L’estinzione della causa avrà effetto, annullandole, anche per le richieste del Comune di Taranto e della procura della Repubblica di Milano che volevano essere ammessi al ricorso d’urgenza con il fine di sostenere la posizione dei commissari. (Fonte Reuters)
Il sindaco Rinaldo Melucci ritiene inammissibile questo accordo e minaccia di non partecipare al tavolo del CIS di giovedì: “In nome e per conto della mia comunità, nuovamente e mio malgrado, devo diffidare formalmente i commissari dell’Ilva SpA in AS dal sottoscrivere un accordo con ArcelorMittal nella giornata di domani, come da loro fonti annunciato a mezzo stampa, che da quanto si apprende appare fortemente peggiorativo delle condizioni che già la città sostiene e non in linea con le aspirazioni di Taranto.In queste ore ArcelorMittal è destinataria di una seria ordinanza sindacale e di numerosi approfondimenti formali sul suo operato, è inammissibile quanto sta avvenendo al Governo. Si sta svendendo cinicamente una intera città. Inoltre chiediamo alle forze di maggioranza del Governo di non voltarsi dall’altra parte in questo momento perché ci appare che questo accordo stia agendo in spregio ad ogni regola morale e ad ogni principio costituzionale. Perché vogliamo rimarcare che una produzione scevra dalla valutazione del danno sanitario è da ritenersi, appunto, incostituzionale. Valuteremo altre azioni e intanto rifletteremo se sia il caso di partecipare al tavolo del CIS di giovedì prossimo, non siamo interessati a briciole o misure palliative. È in gioco il futuro di tutti i tarantini.”
Franco Rizzo (USB): “Nel caso in cui oggi il Governo dovesse firmare l’accordo con Arcelor Mittal non escludiamo nessuna forma di protesta. Si tratterebbe dell’ennesimo schiaffo ad una comunità che da tempo attende che alle belle parole seguano i fatti. Qualunque accordo deve essere frutto di confronto con la comunità tutta, e quindi anche con il sindacato. Così è in un Paese democratico che tiene in conto le esigenze e le richieste di coloro che vivono nel territorio in questione. Non ci stancheremo mai di dire che salute e lavoro devono essere tutelati allo stesso modo. Non dobbiamo essere costretti a fare una scelta, né avere paura di denunciare incongruenze e situazioni poco chiare. Questa città ha avuto più volte modo di verificare che Arcelor Mittal non mantiene le promesse, e che il Governo non tutela di fatto né la salute, né il lavoro. E’ l’occasione giusta per smentire tutto ciò, riaprendo i canali della comunicazione sul territorio. L’alternativa per noi non può che essere una presa di posizione drastica, che non esclude appunto alcuna forma di mobilitazione”.