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Caos a Bari nella strada delle pastaie: due reporter picchiati dopo i sequestri di beni alimentari

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Dopo un periodo di calma, nel quale il caso delle pastaie baresi che lavorano le loro orecchiette nella suggestiva via del Centro storico nota con il nome di “Arco Basso” era in qualche modo rientrato, nella giornata di ieri la situazione è tornata a farsi a dir poco incandescente.

A muovere nuovamente le acque era stato martedì il sequestro, da parte dei Carabinieri e degli agenti del settore Polizia annonaria, Ecologia ed Attività produttive della Polizia locale di Bari, di un ingente quantitativo, superiore ai 150 kg, di merce alimentare di vario tipo (pasta secca, taralli dolci e salati, alcuni banchi utilizzati per la vendita) non prodotti dalle mani delle pastaie baresi ma di tipo industriale, e del quale esse non avevano alcuna autorizzazione a commerciare.

L’accaduto ha esacerbato fortemente l’animo di coloro li quali avevano ricevuto sequestri e sanzioni, al punto da spingerli ad una singolare forma di protesta ieri mattina, quella di sbarrare l’accesso alla via in questione mettendo, proprio all’altezza dell’arco due tavoli uno accanto all’altro.

Una provocazione che non poteva non avere ripercussioni immediate, con richieste di chiarimenti in successione arrivate agli uffici comunali e a quelli della Polizia locale da parte di diverse persone, cittadini e turisti, desiderose di informare del fatto e di capire le ragioni di quelle improvvisate barricate.

L’intervento degli agenti riusciva nell’intento di far rimuovere i due tavoli e di riaprire la strada alla circolazione pedonale, tuttavia essa si presentava in un clima surreale, priva del tradizionale colore donato ad essa dalla presenza dei tavolini espositivi delle pastaie. Nel frattempo, la notizia della singolare forma di protesta aveva iniziato a circolare in città, facendo accorrere nella zona vari curiosi ed anche due reporter del canale Youtube “Quinto Potere”, Antonio Loconte e Tino Freda, che da mesi documentano, quanto avviene in quella strada, da quando cioè le telecamere della Rai hanno portato la questione alla ribalta nazionale, facendo emergere come in quei laboratori artigianali non fossero rispettate le norme igienico-sanitarie previste dalle normative.

Ieri, quando i due operatori, sono intervenuti con la loro telecamera, sono diventati in automatico il capro espiatorio sul quale una parte almeno delle pastaie e dei loro familiari hanno voluto riversare la rabbia per aver visto interrotti i propri commerci.

Ne è scaturita quindi una situazione estremamente tesa, con i due operatori prima invitati ad andarsene e poi aggrediti verbalmente e presi a schiaffi, fino a subire anche la distruzione della loro strumentazione di ripresa.

L’immediato intervento degli agenti della Polizia locale è riuscita a far separare i contendenti, tuttavia Loconte e Freda hanno rimediato varie escoriazioni e sono intenzionati ovviamente a portare la questione nella sedi opportune, con denunce nei confronti non solo delle persone che li hanno aggrediti ma anche di alcuni membri dell’Amministrazione comunale, dall’assessore Petruzzelli al sindaco Leccese, per arrivare addirittura ai suoi illustri predecessori, dal momento che, sostiene Loconte, è colpa di tutti loro se hanno consentito che si perpetuasse negli anni un clima di illegalità accettata, tale da consentire alle pastaie di sentirsi sostanzialmente padrone incontrastate della scena.

Ora la palla ritorno in mano all’Amministrazione comunale: già lo scorso inverno, a seguito delle denunce di cui sopra, il Comune aveva in un certo senso imposto alle pastaie di prendere parte ai corsi di formazione appositi, che potessero consentire loro di portare avanti attività che danno sì lustro a Bari per il mezzo di una specialità culinaria tanto apprezzata nel mondo, ma nel rispetto delle normative Haccp.

Fermo restando il fatto che esse sono abilitate a vendere solo la pasta fresca prodotta con le loro mani, e non quella di carattere industriale, almeno fino a quando non acquisiscano le dovute autorizzazioni per farlo, ha ribadito ieri l’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli.

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