Libia: attacco nel pieno centro di Tripoli. Previsto oggi l’incontro tra Moavero e Haftar
Torna a salire la tensione in Libia. Nonostante la tregua continui a reggere, nel paese nord africano la situazione resta comunque difficile.
I media libici hanno riportato nelle ultime ore la notizia di un attacco alla sede di Tripoli del NOC, il National Oil Corporation, la più grande compagnia petrolifera libica. Un commando composto da almeno sei persone, armate con fucile mitragliatore e bombe a mano, avrebbe assaltato questa mattina all’alba l’edificio di tale società, distante circa 200 m. dagli uffici del premier Fayez Al Sarraj. Tre degli attentatori si sarebbero fatti esplodere, mentre gli altri sono rimasti uccisi nel conflitto a fuoco con gli agenti della sicurezza. Il bilancio al momento , esclusi gli attentatori, sarebbe di due addetti alla sicurezza morti nello scontro a fuoco, e di una decina circa di feriti. Non viene al momento esclusa la matrice terroristica legata all’Isis. Mustafa Sanallah, presidente della compagnia, ha confermato che tutto il personale dell’azienda è stato portato in salvo. Lo riporta l’Ansa.
Nel frattempo, anche il bilancio dei dieci giorni di scontri prima della tregua continua ad essere aggiornato, e a salire: l’ospedale di Tripoli ha diffuso delle nuove cifre, che riferiscono di circa 78 morti, e di oltre 310 feriti.
L’Unhcr, l’Agenzia dell’Onu per i rifiugiati,ha lanciato inoltre in queste ore l’allarme sulle atrocità perpetrate ai danni dei rifugiati richiedenti asilo nel paese nord africano. Molti di questi rifugiati si trovavano rinchiusi in strutture di detenzione situate nelle zone teatro degli scontri, con l’alto rischio di essere indirettamente oggetto di bombardamenti.
A tale difficile situazione, non hanno certo giovato le recenti dichiarazioni rilasciate dal generale Khalifa Haftar, che non hanno lasciato presagire nulla di buono: durante una riunione con diversi leader tribali, trasmessa dall’emittente Al Hadath, l’alto ufficiale avrebbe pronunciato parole di fuoco, dichiarandosi “pronto a marciare su Tripoli”. Il militare ha inoltre confermato che il Parlamento di Tobruk non procederà alla ratifica di una nuova costituzione libica entro il dieci Settembre, specificando che tale eventualità dovrà avvenire solo ad elezioni presidenziali compiute, sulla cui data di svolgimento non vi è ancora certezza. Da Haftar erano arrivate accuse anche all’Italia, tacciata di proteggere le milizie vicine al premier Al Sarraj.
Il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio, aveva recentemente giudicato positiva l’azione dell’Onu in Libia, sarà oggi a Bengasi per incontrare lo stesso generale Haftar, nell’ambito della tregua da pochi giorni siglata sotto l’egida delle Nazioni Unite.
FOTO – JUMBO AFRICA