“Il guasto del ponte girevole metafora di un territorio abbandonato”: la Cisl chiede d’intervenire con urgenza

La Funzione Pubblica della Cisl torna sull’incidente avvenuto questa settimana, per fortuna senza significative conseguenze, sul ponte girevole di Taranto per allargare criticamente lo sguardo all’insieme delle strutture e dei presidi del territorio tarantino sotto l’egida del ministero della Difesa, i quali versano in condizioni di evidente sofferenza a causa del netto sottodimensionamento dell’organico lavorativo attualmente presente.
“In tutti gli enti – scrive la Cisl – mancano complessivamente oltre 2.000 unità fra tecnici e lavoratori della logistica, così comemancano risorse per le manutenzioni di infrastrutture importanti come Arsenale, Base Navale, Maricommi (Chiapparo- rifornimento combustibili alle navi) che rischiano di pregiudicare seriamente la capacità operativa della flotta.
Non solo il Ponte Girevole, il cui funzionamento è garantito da uno sparuto manipolo di dipendenti, il cui
organico è un terzo di quello previsto e a cui viene anche negato il pagamento delle ore di straordinario, ma la Camera Iperbarica dell’Ospedale Militare, presidio sanitario fondamentale per l’intera cittadinanza o
la Centrale Elettrica dell’Arsenale, gestita da pochi tecnici senza i quali non solo l’area militare, ma ampie
porzioni della città, cadrebbero nel buio”.
Ad aggravare molto la situazione dell’organico del 50%, alla cui base c’è una legge (la n.244 del 2012) approvata durante il governo guidato da Mario Monti, quello ricordato da tutti noi per i famigerati tagli alla spesa sociale e a tutti i comparti del pubblico, c’è anche, sostiene la Cisl, l’inspiegabile taglio delle risorse per gli straordinari: come pensare di avere gli stessi servizi finora garantiti quindi?
Umberto Renna, Segretario Territoriale della Cisl Funzione Pubblica di Taranto e Brindisi, chiede quindi un deciso cambio di rotta: “Non è più tempo di stare alla finestra o di limitarsi a partecipazioni simboliche alle varie manifestazioni o di accontentarsi di qualche area della Marina da destinare al parcheggio. Per questo chiediamo ai vertici militari, politici, sindacali ed istituzionali del territorio di istituire una cabina di regia permanente che faccia analisi e proposte, a livello locale e nazionale, per impedire una deriva altrimenti irreversibile. Taranto merita di più.”




