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Bari – Resti umani trovati nelle campagne del nord barese. Si indaga sulla loro identità

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L’acquazzone di ieri pomeriggio ha portato a galla un macabro ritrovamento: nelle campagne limitrofi a Canosa di Puglia, al confine con la zona rurale di pertinenza al comune di Andria, è stato trovato un fusto di acciaio contenenti i resti di un cadavere umano.

Il cadavere ritrovato , irriconoscibile per lo stato di decomposizione che lo ha corroso da impedirne l’identificazione, è stato trovato da un guardiano nel tardo pomeriggio di ieri: le ipotesi su chi possa essere il soggetto ritrovato sono molte e ancora dense di incertezza.

Le prime ipotesi sono cadute su Giuseppe Vassalli, il ventiseienne di Canosa di Puglia scomparso nell’agosto 2015: l’appartenenza del cadavere al giovane canosino è stata subito smentita da un paio di scarpe marca Hogan, presenti ai piedi del corpo ritrovato, che non corrisponderebbero a quelle indossate da Vassalli al momento della scomparsa, dato che le sue erano calzature di tela.

Sempre le scarpe hanno dissipato i dubbi sulla possibilità che il corpo potesse appartenere ad altre vittime scomparse per “lupara bianca” nei limitrofi di Canosa: si tratta di Sabino D’Ambra, misteriosamente scomparso nel 2010, Alessandro Sorrenti e Sabino Sasso, altri due canosini scomparsi nel 2003. La sicura esclusione di questi tre nomi trova spiegazione nelle scarpe ginniche indossate da questi ultimi: le loro calzature, infatti, non corrisponderebbero al modello Hogan del cadavere ritrovato.

Le indagini sull’identità del misterioso cadavere intanto proseguono a cura del pm della procura di Trani, Marcello Catalano, e dell’istituto di medicina legale dell’Università di Bari, in cui si cerca di risalire all’identità del cadavere sulla base degli oggetti superstiti ritrovati nel contenitore occultato nelle campagne di Canosa.

Redazione Pugliapress

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