Taranto – «Non esistiamo per nessuno», famiglia vive in macchina da mesi
C’è molto movimento in via Oberdan a Taranto già di primo mattino. Alcuni operai sono intenti a rifare la segnaletica stradale orizzontale di alcune vie attigue appena risistemate.
E’ una mattina come tante altre. C’è chi compra il pane, chi porta a spasso l’amico a quattro zampe, chi al bar a prendere un buon caffè.
Nessuno, però, posa lo sguardo su di un’auto parcheggiata e con i vetri appannati.
Sono le ore 7. La fretta di arrivare a scuola o a lavoro in orario non permette ai passanti di capire cosa sta accadendo proprio sotto il loro naso: mamma, papà, figlio e un gattino si stanno svegliando dopo aver passato la notte nella propria auto.
Da tre mesi, Giovanni, un uomo tuttofare di 52 anni, non può dare più un tetto alla moglie Maddalena di 49 anni e al figlio Giuseppe di 13.
«Dopo 15 anni sono stato sfrattato – dice l’uomo – perché non riuscivo più a pagare l’affitto. Ho sempre lavorato “a nero” al mercato del pesce guadagnando pochissimo. Adesso vengo qua al mercato della frutta dove porto a casa 10-15 euro al giorno».
Mentre il papà parla, accanto c’è il piccolo Giuseppe con la testa china che guarda per tutto il tempo l’asfalto. Le sue mani sono nere, lo sporco di chi ha già conosciuto il lavoro, quando a quell’età dovrebbe giocare alla “play”.
«E tu non sei andato a scuola» gli chiedo. «No, oggi ci siamo svegliati tardi. Ieri mentre eravamo da alcuni parenti per cenare ci hanno rubato lo stereo e la batteria della macchina».
La vita di questa famiglia si svolge tutta in pochi centimetri di una monovolume. Lì si mangia, lì si dorme, lì ci si racconta. Lì ci sono i ricordi di 15 anni e le poche cose di “valore”.
«Ci laviamo dove capita, anche nelle fontane. Nessuno – ci racconta Giovanni con gli occhi lucidi e dal volto solcato dalla stanchezza e dallo sconforto – in questi mesi si è accorto di noi che viviamo qua, nella macchina. Non siamo nemmeno andati al Comune per chiedere aiuto perché ci hanno detto che non si può entrare. Così conciati i Vigili non ci farebbero passare per andare dal sindaco Stefàno».