Rilascio nell’aria di sostanze ferrose da un reparto sotto sequestro dell’ex ILVA: il senatore Turco chiede intervento della Procura

In una nota il senatore tarantino del Movimento 5 Stelle Mario Turco denuncia quanto sarebbe accaduto nei giorni scorsi a Taranto presso gli stabilimenti siderurgici dell’ex ILVA, con il rilascio nell’atmosfera di una nube ferrosa:
“Quanto accaduto in questi giorni a Taranto è inaccettabile e vergognoso. Una nuova nube di polveri rosse si è alzata dal reparto GRF – Gestione rottami ferrosi dello stabilimento ex Ilva – durante lo smaltimento delle scorie di acciaieria, confermando ancora una volta le gravissime criticità ambientali e sanitarie che da anni denunciamo.
Secondo la documentazione diffusa da VeraLeaks – continua Turco – l’impianto di aspirazione risulta del tutto inefficace, rendendo vana la recente concessione della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte del Ministero dell’Ambiente. Ricordo che il reparto GRF è sotto sequestro dal 2012 e che gli stessi reati contestati nel processo “Ambiente Svenduto” continuano a essere reiterati, a danno dei cittadini e dei lavoratori tarantini.
Il senatore prende quindi spunto da questo episodio per rincarare la dose in merito alla radicale divergenza che il Movimento 5 Stelle ha più volte espresso in merito al comportamento del Governo in merito alle vicende legate all’industria siderurgica tarantina:
“Siamo davanti a una gestione illecita degli impianti, che si consuma nell’indifferenza del Governo e del Ministro Urso. È dovere delle istituzioni garantire la salute pubblica e il rispetto delle leggi, non coprire le violazioni con nuove autorizzazioni che si rivelano inefficaci e dannose. Chiediamo un intervento immediato della Procura della Repubblica e sollecito il Governo Meloni a riferire con urgenza in Parlamento alle numerose interrogazioni inevase, assumendosi la responsabilità politica di una gestione fallimentare che continua a mettere a rischio la vita dei cittadini di Taranto.
Il Movimento 5 Stelle sarà al fianco della comunità tarantina in questa battaglia di legalità, giustizia e diritto alla salute. Per questo abbiamo deciso di sostenere il ricorso contro l’Aia. È tempo che le istituzioni smettano di voltarsi dall’altra parte e garantiscano finalmente un futuro libero dall’inquinamento e dalla morte”.




