Taranto – Entra in macchina e scoppia in lacrime: «Papà, la maestra mi picchia»
«E’ entrata in macchina ed è scoppiata in lacrime davanti a mio marito». Finisce così una giornata di scuola per una alunna. Le lacrime sono scese appena si è sentita al sicuro nella macchina del papà il quale era andato a scuola per riprenderla.
Il racconto, invece, è della mamma Marianna molto arrabbiata per quello che in questi giorni avrebbe subìto sua figlia di 8 anni, e che chiameremo Sofia, da parte di una maestra di sostegno. “Avrebbe” perché nonostante il racconto chiaro e ricco di particolari la faccenda sarà trattata sia dalla scuola in questione che dalle autorità competenti, chiamate in causa non solo dalla signora Marianna ma anche da una decina di genitori di una classe 4 ͣ.
La bimba avrebbe raccontato al papà, e poi alla mamma, che la maestra di sostegno l’avrebbe picchiata in più occasioni durante le ore di lezione. La docente pare sia arrivata nella classe 4 ͣ nell’anno scolastico in corso per seguire un bambino con un ritardo scolastico e starebbe dando anche una mano alla maestra di cattedra per seguire altri tre alunni che, provenienti da altri istituti, sarebbero indietro con il programma didattico. Tra questi c’è appunto Sofia.
«La scorsa settimana Sofia – racconta la mamma al PugliaPress – è stata strattonata ma ha pensato di non raccontarmi nulla perché credeva che la maestra stesse scherzando e perché se lo avessi saputo le avrei fatto cambiare di nuovo scuola. Giorno 18 ottobre, l’evento più grave: la maestra prima le ha tirato uno schiaffo sulla schiena, poi uno in testa ed infine l’ha spinta. Ma la cosa non è finita là perché, quando Sofia ha preso posto, la maestra le ha tirato sotto il banco dei calci sulle gambe. Poi ha rincarato la dose. Mia figlia ha l’asma ed ha bisogno di bere acqua di tanto in tanto. Ha preso la sua bottiglietta d’acqua e l’ha scaraventata sotto il banco». Il racconto della mamma continua: «Io le ho chiesto: “Sofia cosa hai fatto tu?” e lei mi ha risposto: “Mamma io volevo piangere ma ho avuto paura che la maestra si arrabbiasse di più con me. Ho appoggiato la testa sul tavolo ed ho chiuso gli occhi”».
Marianna dopo il racconto ha deciso di contattare le mamme dei compagni di scuola per sapere se qualcuno avesse visto qualcosa. «Purtroppo ho appreso che anche altri bambini hanno subìto lo stesso trattamento dalla stessa insegnante, compreso il bambino che ha il sostegno».
Giorno 19 ottobre una decina di mamme ha deciso di presentarsi a scuola, chiedendo di parlare con il Dirigente scolastico e con le due maestre ottenendo, però, un nulla di fatto in quanto la maestra di sostegno avrebbe negato di aver picchiato i bambini. «Quando abbiamo visto l’atteggiamento della docente, abbiamo chiamato la Polizia. Noi, poi, siamo andati dai Carabinieri e presso il Tribunale dei minori. Adesso se ne occuperanno direttamente loro».
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