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“Sfruttazero”, a Bari il marchio a favore degli extracomunitari

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E’ grazie al progetto Netzanet, che mira all’inclusione sociale ma soprattutto lavorativa dei migranti ma anche dei precari e dei giovani disoccupati attraverso l’autoproduzione di prodotti locali e di conserve, che è nato “Sfruttazero”, l’etichetta con la quale vengono confezionati vasetti riciclati e bottiglie di salsa di pomodoro.

I pomodori, che vengono acquistati tra Bari e Venosa – in provincia di Potenza – sono coltivati e raccolti al di fuori delle logiche dello sfruttamento del lavoro e del caporalato. A tal fine vengono impiegati per tutte le fasi di produzione della salsa – presso i locali dell’ex liceo Socrate di Bari- immigrati, disoccupati, neolaureati e anche studenti che vengono regolarmente retribuiti. Una volta ottenuta la salsa, biologica e senza additivi chimici, viene venduta dopo aver deciso i prezzi in seguito ad un’assemblea collettiva.

Netzanet, che ha anche tra gli altri l’obiettivo di favorire la riappropriazione e il riuso immobiliare a scopo abitativo, è finanziato da quell’attività di finanziamento collettivo che è il crowfunding. Chi volesse contribuire può farlo tramite bonifico bancario (su Banca Etica) all’IBAN: IT95 F050 1804 0000 0000 0174 000 con Causale: Progetto Autoproduzione intestandolo all’associazione Solidaria; in alternativa può contattare solidariassociazione@gmail.com

Redazione Pugliapress

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