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Martina Franca avvelenata: treni diesel sotto le scuole, tumori in aumento e politica che tace

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Dati ARPA choc: NO₂ tre volte oltre i limiti OMS, scuole nella morsa dei veleni e istituzioni che si rimpallano le responsabilità

A Martina Franca si è scoperchiato un vaso di Pandora. Per anni si è preferito il silenzio, l’attesa, i comunicati di facciata.

Oggi, invece, i numeri e le testimonianze dicono altro: la città respira veleni che superano di quasi tre volte i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i tumori aumentano e i bambini vanno a scuola con i treni diesel che riscaldano i motori sotto le finestre.

I dati che inchiodano

ARPA Puglia ha certificato che nell’aria di Martina Franca si registrano valori di biossido di azoto (NO₂) pari a 27 µg/m³. L’OMS fissa il limite massimo a 10 µg/m³. Quasi il triplo. Numeri che non lasciano spazio a interpretazioni: qui si respira veleno.

Ma il dato più inquietante è la geografia di questa emergenza: i rilievi arrivano dal quadrante tra via dei Lecci e viale Stazione, dove si trovano tre scuole pubbliche, compreso l’asilo dell’Istituto “Grassi”.

Bambini che ogni mattina entrano in classe respirando aria che la scienza definisce pericolosa.

Le denunce dal territorio: i treni sotto le scuole

La denuncia non nasce da un ufficio stampa, ma dalla vita reale. Dai cittadini che abitano e lavorano lì, che hanno visto e filmato con i propri occhi ciò che accade ogni giorno.

Decine di ore di treni al giorno sotto le scuole”, raccontano. “Alle otto di mattina i valori di NO₂ sono pazzeschi.

I convogli diesel riscaldano i motori proprio sotto l’asilo della Grassi. Quando le scuole aprono le porte, nelle aule entrano direttamente fumi cancerogeni”.

Le testimonianze fanno rabbrividire. Non è solo inquinamento: è esposizione diretta, quotidiana, dei più piccoli a emissioni tossiche.

L’ingiustizia dei treni elettrici altrove

A rendere il tutto ancora più scandaloso è la scelta che grida vendetta: i treni elettrici sono stati spostati sulla tratta Bari–Putignano, mentre a Martina Franca arrivano e sostano solo i diesel.

Un’ingiustizia che molti cittadini vivono come una condanna, con un’amara frase che circola nei discorsi: “Noi siamo i terroni”.

Tumori in crescita

Non si parla solo di aria cattiva. I giornali lo hanno già riportato: a Martina Franca i tumori sono in aumento. Percentuali in crescita, diagnosi che si moltiplicano, famiglie che piangono.

Il sospetto – anzi, il timore fondato – è che ci sia un nesso diretto tra questo inquinamento quotidiano e l’incremento delle patologie oncologiche.

Eppure, anziché affrontare l’emergenza, le istituzioni hanno scelto di nascondere i dati.

Il ping pong delle responsabilità

È il solito ping pong delle responsabilità. Da un lato si rimanda alla Regione, dall’altro si scarica sul Comune. Risultato: nessuno si prende l’onere di dire la verità ai cittadini.

L’omertà diventa sistema. E intanto i bambini entrano in classe respirando scarichi, i malati oncologici si moltiplicano, la città muore un po’ di più.

Come è venuta fuori la denuncia

Questa verità non sarebbe emersa senza la pressione dal basso. Genitori, cittadini, residenti, professionisti che hanno raccolto dati, fatto video, sollecitato controlli.

E qualcuno ha avuto il coraggio di coinvolgere anche i Nuclei Operativi Ecologici dei Carabinieri, che potrebbero aprire indagini ufficiali.

Se questo accadrà, il rischio per chi ha taciuto è enorme: perché non si potrà più dire “non sapevamo”. Il vaso di Pandora ormai è aperto.

Una città prigioniera dei veleni

Martina Franca è oggi prigioniera. Prigioniera dei dati che certificano il disastro, prigioniera di treni diesel sotto le scuole, prigioniera dell’omertà politica.

Non bastano slogan su “Comuni sostenibili”, non bastano progetti di circonvallazione promessi per chissà quando. La gente si ammala adesso. I bambini respirano fumi cancerogeni adesso.

La politica non può più nascondersi. Deve assumersi la responsabilità, dire la verità e agire. Perché chi tace diventa complice.

Il vaso di Pandora è stato aperto. Non si può più tornare indietro. Ogni giorno che passa senza risposte, Martina Franca muore un po’ di più. E chi sapeva e ha scelto il silenzio sarà ricordato come complice.

Antonio Rubino

Antonio Rubino è giornalista, editore e direttore del Gruppo Puglia Press e de La Voce del Popolo. Esperto di comunicazione e organizzatore di grandi eventi, ha collaborato anche con la RAI. Leggi la biografia completa 

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