Taranto – WIND DAY, le scuole chiudono ma il minerale dell’ILVA sommerge i banchi
Non c’è pace per il quartiere Tamburi di Taranto. Non c’è divieto che possa bloccare lo spolverio delle polveri e dei minerali dell’ILVA sulla città. Non c’è precauzione messa in campo fino a oggi che possa tutelare la salute dei cittadini. Perché è proprio il giorno dopo del forte vento che al danno si somma anche la beffa: minerale sui banchi di scuola.
Se interrogativi possono essere sollevati su quale sia la maggior fonte inquinante a Taranto, nessuno, in questo caso, può insinuare il seme del dubbio. Perché il minerale di carbone e di ferro non può che provenire dai parchi minerari del siderurgico che ha deciso in 50 anni di attività di cambiare la morfologia del territorio e le abitudini di vita dei tarantini.
Non c’è ordinanza sindacale che possa vietare a quel minerale di depositarsi ovunque neanche quando si vieti ai bambini di una scuola elementare di fare lezione. Loro a scuola durante il wind day non possono andare ma il minerale ci entra lo stesso, a finestre aperte come a finestre chiuse.
Così stamane una maestra del quartiere Tamburi, prima di iniziare la lezione, ha fatto ripulire i banchi agli alunni con dei fazzolettini di carta. Risultato? Polvere di minerale ovunque.
Una situazione non nuova per chi opera in quelle scuole. Una situazione che mette a repentaglio la vita dei bambini di Taranto che a Tamburi ci vivono h24.
E allora, a cosa servirà un’ordinanza emessa dal Sindaco di Taranto Melucci che vieta agli alunni di andare a scuole nei giorni di wind day quando tutta la città è invasa da fumi e polveri del siderurgico?
Taranto resta sotto scacco dell’acciaieria perché è lei che decide quando si può andare a scuola, quando si possono tenere le finestre aperte, quando si può fare sport all’aperto. I divieti sono per i cittadini, è a loro che si vieta di avere una vita normale.