Taranto – Offrono pasti e un luogo caldo nel giorno della Epifania a 120 disagiati. Si infiamma di cattiveria il social: «Prima pensate ai tarantini poi a questi negri» | FOTO e VIDEO
Erano circa 120, di tutti i colori etnici di una bella umanità, cristiani e musulmani tutti insieme in un bel clima di festa, nel calduccio del Centro Polivalente della Caritas Diocesana di Taranto davanti ad un buon pranzo offerto grazie alla sensibilità e disponibilità della ditta Pascar dei signori Passarelli di Statte ed alla solita laboriosità dei volontari della Caritas, guidati da don Nino Borsci.
E’ la didascalia che accompagna la galleria fotografica, caricata sulla pagina ufficiale social di facebook, che ritrae l’iniziativa messa in campo dalla Pascar, la prima catena di supermercati tutta tarantina, e della Caritas, nella giornata dell’Epifania,.
Una serie di scatti nei quali sono presenti migranti e non accomunati da situazioni di disagio. Una bella iniziativa resa possibile grazie all’intenso lavoro della Caritas di don Nino Borsci, presidente della stessa e parroco della chiesa di San Francesco al quartiere Tamburi.
Un modo quello della Pascar e della Caritas per donare nel giorno di festa un momento di spensieratezza a chi vive situazioni tragiche.
Un pasto caldo, un sorriso, una pacca sulla spalla e la sensazione di essere a casa, in famiglia, dove amore, pace e serenità la fanno da padrone in questi giorni, proprio nelle nostre case. Questa l’aria che, a sentire chi c’era all’interno del Centro Polivalente della Caritas, si è respirata nel giorno in cui le colonnine di mercurio, poi, hanno toccato il minimo storico nella zona del tarantino.
A leggere i commenti scritti dagli internauti, postati al di sotto della galleria fotografica, sembra che per qualche tarantino la cosa non era da fare.
Ovvero, l’iniziativa sarebbe stata più apprezzata , meglio “sopportata” e “più giusta”, se i destinatari della stessa fossero stati concittadini in condizioni di indigenza ad esserne i destinatari. Questo è il sunto dei numerosi post che hanno sollevato un polverone di polemiche su quello che doveva essere un semplice, comune e naturale gesto cristiano caritatevole. Momento che avrebbe dovuto tenere a bada le dita dalle tastiere proprio perché fatto nel periodo natalizio dove si è più buoni con tutti.
Invece no. Neanche l’immagine ancora viva, nella mente di coloro che si professano cattolici e cristiani, di quel bambino nato in una mangiatoia di Betlemme ha frenato gli animi più caldi.
La pioggia di cattiveria è stata tale da creare una bagarre tutta virtuale fatta dai soliti leoni da tastiera che, al calduccio di casa propria, non hanno nemmeno risparmiato i volontari che hanno sacrificato la propria famiglia e gli affetti più cari nel dare soccorso ai più sfortunati.
Un modo, quello di attaccare anche queste iniziative, che lascia non solo a bocca aperta ma tanto e tanto amaro in bocca.
I social, lo diciamo a malincuore, diventano lo sfogatoio di tanti disadattati mentalmente che non meriterebbero neanche di commentare la partita della squadra della parrocchia nel bar più becero di questa città.
Conclude così la didascalia alle foto della iniziativa: “Una giornata particolare oggi! La nostra azienda ha donato il pranzo per più di 100 bisognosi. Basta davvero poco per portare un po’ di serenità. Buona Epifania”