La triste storia di gatti maltrattati e costretti a vivere in gabbia, denunciati
La triste storia di gatti maltrattati e costretti a vivere in gabbia, denunciati Il maltrattamento di animali rappresenta una delle molte piaghe della nostra società ed è difficile comprendere le ragioni e le motivazioni soprattutto se consideriamo che gli animali sono da sempre un aiuto fondamentale ed essenziale nelle nostre vite.
Questa triste storia di mal detenzione, arriva proprio da Ostuni in provincia di Brindisi.
La denuncia da parte del Nucleo di Guardie Zoofile protezione animali che, accertata la triste veridicità delle segnalazioni, è intervenuta sequestrando sette gatti, oggetti di costrizione ed ha denunciato due persone, madre e figlio, per il reato di maltrattamento, abbandono di animali. I gatti sono stati sequestrati.
Una gatta adulta è stata trovata mentre stazionava su un cumulo di feci con 3 gatti di circa 50 giorni, e legata con una corda fissata al muro.
Altri tre gatti, di circa 4 mesi, sono stati trovati rinchiusi in una piccola gabbia tra i propri escrementi.
Tenere un animale comporta delle responsabilità perché si ha a che fare con esseri viventi e senzienti, dunque capaci di provare sofferenza e dolore se vengono maltrattati o mal custoditi.
Bisogna sempre pensare che questi ripari “le gabbie” diventano a causa di padroni poco accorti, la “casa” obbligata dove questi animali, creati per essere liberi nella natura, trascorrono la loro vita, ma gli animali non sono nati per vivere in gabbia.
Il reato di maltrattamento di animali oggi ha sede nell’art. 544-ter c.p., il quale stabilisce che:
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti dei quali al comma uno deriva la morte dell’animale.”
Il sequestro, convalidato dal pubblico ministero del tribunale di Brindisi Giovanniù Marino, è stato già notificato dalle Guardie Zoofile ai due indagati su delega del magistrato.
Adesso per questi gatti inizia una nuova e vera vita. Non appena i tempi lo permetteranno, i gatti saranno affidati a nuove famiglie.
Le Guardie Zoofile invitano a non ignorare casi di degrado e maltrattamento di cui si sia a conoscenza e, a rivolgersi sempre alle Guardie Zoofile che, nel pieno rispetto della privacy, possono intervenire per tutelare gli animali.
L’assiduo lavoro condotto sul territorio sta portando i suoi frutti ma la guardia deve rimanere alta.