A Noicattaro la rivisitazione dell’incompiuta di Puccini “Turandot”
A Noicattaro la rivisitazione dell’incompiuta di Puccini “Turandot” Le celebrazioni per il Centenario della morte di Giacomo Puccini, sono proseguite a Noicattaro con la XIV Edizione di Noicattaro Lirica presso Piazzale della Lirica, con un nuovo allestimento di Turandot, volta al termine sabato sera, per due rappresentazioni andate in scena il 4 e 6 luglio 2024, con la regia di Lev Pugliese, le scene di Stefano Merlo e l’Orchestra della Città Metropolitana di Bari, Direttore Giovanni Rinaldi.
Piazzale della Lirica, per due sere, si è trasformata in un grande teatro all’aperto per ospitare la rivisitazione di una delle più importanti opere liriche del celebre compositore lucchese Giacomo Puccini, in occasione del centenario dalla sua scomparsa avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924: la “Turandot”.
Giovedì 4 e sabato 6 luglio, infatti, alle 21, nel comune nojano, vi è stata la rappresentazione di questo capolavoro “incompiuto” del panorama culturale italiano, che, da circa un secolo, conquista l’approvazione di critica e pubblico.
La magnificenza dell’incompiuta pucciniana, si è schiusa davanti ad un pubblico colto e attento, in occasione delle tre recite dedicate all’ultimo capolavoro di Giacomo Puccini: un’opera che, come le stelle, ha fatto tremare «d’amore e di speranza».
Nuovo risultato positivo dunque, per l’Associazione Noicattaro Lirica, in collaborazione con l’Amministrazione comunale che, ha proposto all’attenzione del pubblico, l’ultima opera pucciniana.
Una tradizione lunga più di 10 anni, giunta alla XIV edizione, un appuntamento culturale atteso in tutta la Regione.
L’Incompiuta pucciniana ha trovato la sua massima espressione nel bellissimo allestimento dell’opera, e nelle scene di Stefano Merlo.
Una squisita fantasia orientalista, assai vicina alle opulente visioni di Noicattaro Lirica, ne è scaturito un allestimento storico.
Una cornice spettacolare, direi colossale, da quelli musicali a quelli visive, che hanno rammentato la struttura in stile persiano, all’ interno della quale si sono scontrate le passioni della grande opera pucciniana.
L’evento culturale atteso ed imperdibile sul pensiero e nel ricordo dell’ultima opera rimasta incompiuta del genio italiano Giacomo Puccini, patrocinato dal Comune di Noicattaro, l’Associazione Nerazzurra, rientra nell’ ambito del progetto “Noicattaro Lirica”.
Un appuntamento elitario importante per la cittadina, grazie alla presenza del cast che ha cantato e suonato la coinvolgente opera pucciniana.
Entrambe le serate hanno registrato il sold out, l’evento nell’evento che ha riscosso grande successo non solo di pubblico ma anche di critica.
In entrambe le serate le emozioni tra il pubblico, hanno avuto un crescendo continuo fino a raggiungere l’apice nel 3 ed ultimo atto particolarmente toccante.
Le serate sono state caratterizzate dalla presenza massiccia di persone, anche da quella istituzionale, il vicesindaco avv. Nunzio Latrofa che, non ha voluto far mancare la nota di incoraggiamento per l’ottimo lavoro profuso da questa meravigliosa associazione, catapultando gli spettatori nei meandri più affascinanti della musica lirica italiana.
Tre atti amorevolmente raccolti per riconsegnare al mondo, a quel mondo che fu il palcoscenico reale e ideale di una delle più grandi opere di Puccini, il segno indelebile della persona e del ”Genio” italiano nel mondo.
L’estro di Giacomo Puccini rivissuto nel lavoro del Direttore Giovanni Rinaldi, che ha curato in prima persona l’adattamento dell’opera, è stata suddivisa in tre atti, e reso magnifico ed imponente con le scene di Stefano Merlo.
Il cast che è rimasto identico per entrambe le recite, ha visto impegnati sul palco gli ottimi: nei panni della principessa Turandot di Calaf, uno dei principali personaggi del racconto, Christelle Di Marco (soprano), Calaf dal tenore Walter Fraccaro, Liù dal soprano Sarah Tisba, Ping dal tenore Giuseppe Settanni, Pong dal tenore Francesco fedele, Pang dal baritono Carlo Sgura, Timur dal basso Nikolay Bikov, Altoum dal tenore Francesco Bovino, Un Mandarino dal baritono Mario Patella e Il Principe di Persia dal tenore Lonigro, trasformando il palco di Noicattaro, nel “tempo delle favole”, diventando per due serate la “Pechino Pucciniana”.
L’opera, incentrata sulla figura della principessa Turandot, simboleggia il trionfo dell’amore, della passione, sulle nefandezze che la figura umana può sviluppare durante il suo vissuto.
Noicattaro Lirica si è fatta portavoce di un importante messaggio da tramandare: La principessa Turandot, nel finale dell’opera lirica, pronuncia la parola “Amor” a colui che le ha rapito il cuor.
Il comune di Noicattaro, prendendo in prestito quel grido di speranza e di vita, dichiarerà “Amor” nei confronti della cultura e dell’arte.