BASTA : gli aumenti dei prezzi dei beni e servizi di prima necessità, massacrano l’economia delle famiglie
Basta, non se ne può più ! L’ aumento dei prezzi dei beni e servizi di prima necessità, massacrano l’ economia delle famiglie. I cittadini, non ne possono più, in considerazione delle difficoltà che alcune famiglie incontrano nel far fronte al pagamento delle bollette di luce e gas e beni di prima necessità. I rincari sopraggiunti in questo inizio di 2022, sicuramente, accresceranno divari e disuguaglianze fra famiglie e territori, evidenziando la spaccatura tra i nuclei più abbienti.
Pane, pasta, farina, carne, carburanti, prodotti alimentari in genere, oltre a luce, gas e acqua, sono voci che crescono a ritmi inediti. Incide oltremodo, il conflitto in Ucraina, ( guerra ) e delle tensioni sui mercati internazionali, che non possono che far aumentare ulteriormente rispetto alle stime valutate all’ inizio di gennaio.
Quindi, impennata dei carburanti, settore alimentare, tariffe di luce, gas e acqua. Cifre che fanno lievitare le stime di aumento a +2.355 Euro. Una cifra destinata a salire se dovessero rimanere irresponsabilmente irrisolte le tensioni internazionali.
” Le speculazioni, spiega Coldiretti Puglia, si spostano dai mercati finanziari in difficoltà, ai metalli preziosi come l’ oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’ andamento reale della domanda e dell’ offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati ” future ” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto. Per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi , occorre realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto ” equo “, basato sugli effettivi costi sostenuti.
Una necessità, conclude Coldiretti, per ridurre la dipendenza dall’ estero da dove oggi arrivano oltre sei chicchi di grano su 10 consumati in Italia ” .
L’ ondata di rincari sollecita l’ intervento del Governo, non solo sul fronte delle tariffe per contenere gli aumenti e garantire nuove fonti di approvvigionamento mantenendo obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche, per sostenere le famiglie che si trovano in situazione di maggiore difficoltà. Allo stesso tempo serve la severa vigilanza, ad ogni livello e sui tutti i principali beni e servizi, per impedire ogni fenomeno speculativo.
L’ incidenza degli aumenti che sarà uguale per tutti, non avrà gli stessi effetti per tutti: per le famiglie si abbatterà come una scure su una spesa per i consumi già molto più bassa rispetto alla media nazionale.
A ciò vanno aggiunti i dati di ulteriore flessione della base occupazionale e di ricorso a sostegni ed ammortizzatori sociali da cui deriverà un ulteriore indebolimento della tenuta dei redditi familiari che sarà ancora più marcata per le donne che subiscono forti differenze retributive e pensionistiche.
Aumenti che minano la già precaria tenuta dei bilanci delle famiglie, per i lavoratori pendolari a cui si aggiungeranno i maggiori costi del carburante.
Francesca Branà