Campagne sotto scacco in Puglia per furti di prodotti, trattori, rame e gasolio
Puglia, campagne sotto scacco: furti di prodotti, trattori, rame e gasolio
Report dalle province: a Lizzano colpito un vigneto, nel Leccese espiantati e rubati gli ulivi “ anti-Xylella ”
Furti anche nella BAT e nel Barese, situazione critica nel Foggiano, non va meglio nel Brindisino
CIA Puglia: « Istituire una polizia rurale regionale, studiare le modalità migliori per impiegare l’ esercito »
Furti in tutta la Puglia, con le campagne e le aziende agricole di nuovo sotto tiro.
È questa la denuncia che arriva da ogni singola declinazione provinciale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.
A TARANTO E BRINDISI. L’ultimo episodio riguarda un’azienda di Lizzano ( Taranto ), dove sono stati rubati circa 500 pali zincati in un vigneto di Primitivo; lo stesso vigneto, nottetempo, ha subito il danno ulteriore del taglio dei fili ogni 5-6 metri nell’ impianto.
« Tra furti e sabotaggi a scopo di intimidazione, a cui si aggiungono i veri e propri ‘ salassi ’ causati dal rincaro dei costi di produzione, le aziende agricole del Tarantino sono allo stremo. Chiediamo una riunione urgente col Prefetto per trovare misure che affrontino più concretamente il problema », ha dichiarato Pietro De Padova, presidente di CIA Due Mari. Nel Brindisino, gli agricoltori associati CIA negli ultimi mesi denunciano un incremento dei furti di rame.
BAT E BARI. Nella provincia di Barletta-Andria-Trani e nell’ area metropolitana di Bari le cose non vanno meglio. Le ultime settimane hanno fatto registrare un incremento di furti relativi a piante di ulivo, legna, macchinari e trattori. Si sono verificati, inoltre, furti di rame e di gasolio. « Da diversi mesi chiediamo un potenziamento delle risorse di intelligence e di controllo delle aree rurali – ha spiegato Felice Ardito, presidente di CIA Levante – Occorre denunciare, ma è necessario che forze dell’ordine e magistratura abbiano risorse umane e strumentali adeguate per indagare, presidiare e intervenire ».
NEL SALENTO. A Cutrofiano, recentemente, sono stati espiantati e rubati 120 alberi di Leccino e Favolosa.
“ Si tratta delle varietà di ulivo più resistenti alla Xylella, sulle quali si basa la speranza di rilancio di un intero settore, quello olivicolo, che nel Salento sta scontando ancora i danni incalcolabili della diffusione della cosiddetta sputacchina ”, ha dichiarato Benedetto Accogli, presidente di CIA Salento.
« Questi furti non causano soltanto danni economici ingenti, ma compromettono anche un faticoso e laboriosissimo processo di rilancio senza le speranze di rinascita per l’olivicoltura salentina sarebbero compromesse ».
NEL FOGGIANO. In Capitanata, a Serracapriola e San Paolo di Civitate sono stati denunciati diversi furti di olive. A San Nicandro Garganico, invece, sono stati rubati due cavalli.
« La scarsa sicurezza nelle campagne – ha ricordato il presidente di CIA Capitanata Michele Ferrandino – riguarda tutta la Daunia, in particolar modo gli agri immensi per estensione di Foggia, Cerignola, San Severo, Lucera e di tutta l’ area del Gargano ».
EMERGENZA ENDEMICA. « Lo diciamo da tempo occorre che lo Stato metta forze dell’ ordine e magistratura nelle condizioni di avere maggiori risorse umane, mezzi e strumenti a disposizione per contrastare efficacemente la criminalità organizzata in Puglia – ha aggiunto Giannicola D’Amico, vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia – Da tempo chiediamo l’ istituzione di una polizia rurale regionale. Torniamo a chiedere l’ utilizzo dell’ esercito per presidiare efficacemente il territorio. Gli agricoltori sono esasperati e invocano maggiori risorse per un migliore coordinamento delle forze dell’ ordine al fine di garantire e incrementare i controlli. Non vorremmo passasse l’ idea che lo Stato, nelle zone rurali, abbia issato la bandiera bianca. Abbiamo più volte fatto rilevare che la soluzione non può essere quella delle ronde notturne con cui gli agricoltori si stanno auto-organizzando, ma l’ assenza di presidio e controllo del territorio di fatto sta lasciando alle aziende agricole ben poche alternative ».