IL RITORNO DELLA PAURA
La Salute è un bene primario, non per fare retorica spicciola ma è una condizione indispensabile che ad oggi è fortemente minata dai contagi che stanno colpendo duramente la Puglia. Stiamo assistendo alle solite ” solfe ” dove viene detto a più riprese di stare a casa ma nonostante tutto, la situazione è drammatica, siamo dentro ad una guerra pandemica. Misure drastiche che non lasciano spiragli di luce e imposte perentoriamente.
La gente ha paura, questa pandemia sta distruggendo vite umane, rapporti, abitudini e condizioni sociali. Il problema è: quando finirà? Nessuno lo sa, niente è stato così incerto come quello che stiamo vivendo.
Non so dire se nasce un periodo o finisce. Fuori c’è una città silente, assopita in un silenzio compromesso, quando poi tutto sta nella brevità del nostro tempo che ci impone di viverlo con l’ intensità del valore che merita, perchè quello che è stato mai ci verrà restituito.
Da marzo 2020 ad oggi non è stato prodotto quasi nulla di utile, il sistema è nuovamente al collasso, retto stoicamente soltanto dall’ encomiabile sforzo del personale sanitario. Non dovevamo farci trovare nuovamente impreparati, eppure è così. Non sono state attuate misure preventive da parte di chi avrebbe l’ obbligo di tutelare i pugliesi. Se 12 mesi fa vi erano delle attenuanti, oggi neanche quelle. Troppe lacune gestionali e decisionali.
Gli errori compiuti sono talmente tanti che nessuno può stupirsi se l’ Italia sia stata travolta anche dalla II ondata: ritardo delle mascherine e dispositivi di protezione regalati alla Cina, banchi a rotelle per sconfiggere il virus, mancato potenziamento delle terapie intensive, ritardata assunzione del personale che sarebbe servito per immunizzare gli italiani, finti accordi con le case farmaceutiche etc etc. Dopo l’ ecatombe che ha portato più morti di una guerra, ricomincia da dove tutto è iniziato: LOCKDOWN.
Dopo aver doppiato l’ anno siamo allo stesso punto, ai blocchi, ai ristori che non ci sono. Non è cambiato nulla, l’ emergenza è diventata una costante se non permanente. Qualcosa forse è cambiato: Draghi oltre ad aver reso irreversibile l’ euro ora vuole rendere irreversibile l’ emergenza. E’ passato inoltre dai Dpcm al Decreto- legge, cioè un atto avente forza di legge che il Parlamento potrà modificare e convertire in legge entro 60gg.
Le imprese dovranno pazientare, la scusa è sempre la stessa ” Sacrificare ora per riaprire poi ” anche se la sensazione è che questi lockdown coartati non siano poi così efficaci come vogliono farci credere. Confidare nella pazienza non è certo la migliore delle strade percorribili. Le curve durano 40gg e se si vuole contenere la crescita bisogna farlo nei primi 17 giorni, altrimenti le curve seguiranno il loro corso naturale. Intorno al 20 marzo i contagi raggiungeranno il picco e a limitarli non saranno le zone rosse, perchè l’ epidemia inizierà a sgonfiarsi da sola.
Chiudere non è necessario per limitare la crescita, l’ andamento è già predefinito con il saturamento dei soggetti suscettibili. Il Lockdown è INUTILE.
I governanti seguono la linea della chiusura spietata, ma di miglioramenti non se ne vedono.
” E’ già passato 1 anno ed è un incendio ” cantava Domenico Modugno, forse e dico forse una riflessione andrebbe fatta, o no?
Bisognerebbe rendere contagiosa la salute, non la malattia. Non risorgeremo neanche a Pasqua.
Francesca Branà