FOGGIA – una importante mostra fotografica organizzata nella Sala Consiglio del Comune di Foggia ricorderà nel dettaglio la vita della Prof.ssa Adele Di Giovine, indimenticata protagonista della cultura foggiana e italiana
Dal 23 dicembre, lo scalone di accesso alla Sala Consiglio del Comune di Foggia ospita una mostra dedicata ad Adele de Biase nata Di Giovine.
Alla nota e stimata docente (cui proprio il 23 dicembre è stata intitolata la piazza che si trova all’incrocio tra Via San Severo e viale Candelaro) è stata dedicata una esposizione di 14 pannelli che ne delineano la vita e le opere. A curare l’iniziativa, Alfredo de Biase, nipote della prof.ssa Di Giovine.
La mostra fotografica, a ingresso libero, terminerà il 7 gennaio.
Il catalogo della Grenzi editore riproduce le foto in mostra che tracciano il percorso professionale e privato della professoressa: vengono ritratti i suoi affetti più cari, dagli alunni, passando per il suocero l’avv. Ambrogio de Biase, al marito Alfredo.
Dalle immagini, emerge il grande amore per la matematica e per la professione di docente che la prof.ssa Di Giovine ha evidenziato in decenni di onorata carriera.
Su richiesta di alcuni dirigenti scolastici, diventerà itinerante per toccare diverse scuole di Capitanata.
ADELE DI GIOVINE
nacque nel 1898, da un’agiata famiglia borghese, che le diede la possibilità d’intraprendere gli studi universitari a Roma. Fu una delle prime donne in Italia a laurearsi in Fisica e Matematica, una facoltà che ancor oggi conta poche donne tra le laureate. La sua passione per le materie scientifiche e la sua intelligenza vivace ed arguta destarono l’attenzione di Enrico Fermi, suo docente, che scorse in lei una promessa nel campo della ricerca scientifica. Purtroppo, nel contesto storico della metà degli anni ‘20, una volta discussa la laurea, Adele Di Giovine si piegò al volere del padre e tornò a Foggia, abbandonando per sempre il sogno di diventare scienziata come il suo collega di studi Ettore Majorana.
Appena giunta nella città natale iniziò a lavorare come docente di matematica e fisica, attività che ha svolto con amore e dedizione sino ad oltre i limiti consentiti. Attiva, dinamica, energica e dedita all’insegnamento con enorme spirito di abnegazione, la professoressa ottenne, dall’allora presidente della Repubblica Saragat, il riconoscimento di cavaliere del lavoro.
Una vita eccezionale, vissuta sempre con grande semplicità, dedicata interamente ai suoi più grandi amori: il marito Alfredo De Biase, gli adorati figli e la matematica. La prof.ssa Adele Di Giovine resta sinonimo di libertà intellettuale e di genere, etica professionale e solidità morale: un esempio positivo per le nuove generazioni e per tutta la città.
Morì il 23 dicembre 2001.