Prof. Mazza: “Il Coronavirus il meno mortale a Taranto”
Sono tre i casi di contagio da coronavirus in Puglia, al momento si stanno facendo degli esami sui passeggeri del volo easy Jet del 24 febbraio da Malpensa a Brindisi delle 15. Sono stati posti a permanenza domiciliare per aver viaggiato con il 43enne di Torricella risultato positivo per primo al coronavirus nella regione. Come è noto sono risultati positivi al tampone anche la moglie e il fratello, che erano in isolamento nelle rispettive case in provincia di Taranto.
Il paziente 1 in Puglia, il carpentiere di Torricella, attualmente sottoposto a terapia, è ricoverato nella stanza a pressione negativa dell’ospedale Moscati di Taranto, dove è giunto nella mattinata del 25 febbraio, accompagnato da un’ambulanza del 118. Primi casi in Puglia e sembra piovere sul bagnato per Taranto, una città che deve lottare con molte patologie da anni, soprattutto con quelle relative ai tumori. Proprio al Moscati abbiamo incontrato Patrizio Mazza tra i migliori ematologi e non solo italiani, specializzato in ematologia clinica e di laboratorio ed in oncologia clinica. Da anni è il Primario del Reparto di Ematologia. (Ospedale Taranto Nord).
Prof Mazza, qual è la sua opinione su ciò che accadendo?
Le informazioni sono soprattutto di carattere giornalistico, nonostante gli ultimi casi che riguardano Taranto. Mi sembra comunque tutto un po’ esagerato. Certo, vanno prese le opportune precauzioni e bisogna essere meno negligenti, come nel caso del paziente ricoverato e risultato positivo. E’ fuori discussione che il tam, tam mediatico abbia creato di fatto danni. Attualmente i decessi sono di pazienti che, se fossero stati colpiti da una normale influenza, sarebbero probabilmente morti ugualmente. Si tratta di ultra 80enni. La media è di 85 anni, con problemi respiratori cardiologici o oncologici. Uno addirittura era in dialisi. Certamente è una condizione che si diffonde se vieni in contatto con un contagiato, così come l’influenza normale con 4milioni di infettati e 2milioni a letto. Quindi, le dimensioni dell’influenza sono molto superiori in termini di infettività. E’ la mia opinione dal punto di vista medico, come tipologia di infezione, ma non della gravità con cui si vuol far passare
Nel vostro ospedale è cambiato qualcosa?
Sul piano delle precauzioni e disinfezioni, ma stiamo lavorando sui nostri pazienti come sempre. L’attenzione oggi è rivolta a chi è risultato positivo, ma anche a ragazzi come quelli che sono venuti di ritorno da Milano. Il tampone di fatto viene fatto a Bari
C’è quindi secondo lei una elevata psicosi della gente?
C’è sì. La gente non si muove, ha cambiato le proprie abitudini e si è attaccata alla televisione. Le scuole sono state chiuse, le manifestazioni sospese. Insomma c’è un clima da paura. Il Coronavirus non è un’epidemia come si dice, ma dei focolai di infezione, dove effettivamente c’è stato il contatto, ma limitato. I danni sono molto contenuti al momento
Ben diverso da un problema a Taranto di ben altre dimensioni
I tumori, quando colpiscono seriamente, muori per davvero. Se dovessero fare dei bollettini medici qui muoiono 11 persone al giorno. Non passa giorno che non vengono fatte nuove diagnosi ed avvengono decessi. Ci sono migliaia di morti all’anno per tumore
Mentre il Coronavirus risparmia i bambini i tumori non ne hanno pietà
I bambini si ammalano di tumore. Sai quanti giovani ho visto ammalarsi nell’ultima settimana? Questo è un problema serio e duraturo nel tempo. Il virus tra qualche settimana penso sarà superato.
Perché è diversa l’attenzione dei media riguardo i due problemi?
Fa più notizia al momento il virus. Rappresenta un fatto nuovo, per cui i media vanno dietro a ciò che fa notizia. Non la fanno 9/10 diagnosi questa settimana di linfoma, un numero enorme rispetto al territorio
Diagnosticare circa 250 linfoma annuali significa che è un numero enorme. Quando lavoravo a Bologna e raccoglievo pazienti dell’Emilia Romagna, perché non cerano altre ematologie, diagnosticavamo 200- 250 casi all’anno. Solo qui a Taranto ne contiamo 250 e capisci la proporzione enorme su base abitanti
Ricordo la sua affermazione in una intervista che le feci un anno fa da farmi rabbrividire che i tumori diventeranno sempre più aggressivi e più difficili da diagnosticare.
Ieri è venuto un paziente, in famiglia hanno avuto tre tumori al colon, i figli prima rispetto al padre come età
Tornando al virus, quanto ci vorrà secondo lei per uscire da questa emergenza?
Se i pazienti in Italia vengono tutti blindati, due o tre settimane potrebbero essere sufficienti, se non vanno in giro infetti. Gli anticorpi si riformano. Non abbiamo ancora la terapia per il virus. L’isolamento permette all’organismo di mettere in moto la guarigione con gli anticorpi
Quello sta avvenendo in Cina
Si, anche se lì per la dimensione dei contagiati è stato difficile isolarli tutti
Ma secondo lei, cosa può aver generato questo virus?
I virus si diversificano, fanno mutazioni genetiche con molta rapidità, per cui è bastato che uno di essi, in forma non patogena per l’uomo, si trasformasse. Io non credo sia nato in Cina, penso sia stato in circolazione anche in altri Paesi, anche se diversificato. Tant’è vero che nel mondo occidentale, la mortalità degli infettati è più bassa rispetto la Cina. I pazienti sono più anziani rispetto a loro. La media è di 85 anni. Una normale influenza qui a Taranto ha fatto, l’anno scorso 20 / 30 morti
Purtroppo i media nazionali continuano a contare solo fino al numero dei decessi per il coronavirus. E’ più complicato e ci vuole più tempo per farlo per i tumori di Taranto e non fa notizia.