Questa volta è diverso
L’editoriale di questa settimana in realtà è l’articolo che racconta la storia di Giovanni Custodero. L’ho scritta di getto, senza accorgermi che avevo superato le battute, tanto da averlo fatto diventare un articolo che leggerete a pagina 6. Chi mi segue da tempo, sa quanto mi è a cuore questo argomento e non solo perché mi ha coinvolto personalmente. La mia battaglia da vent’anni, la porto avanti insieme a tutto quel gruppo di colleghi che l’hanno condivisa. Parlo di giornalisti nati e cresciuti con questa testata: Francesco Ruggeri, Antonello Corigliano, Alessandra Cannetiello, Francesco Leggieri, Elena Ricci. E’ sempre stata costante ed efficace, purtroppo non è servita a ridurre o eliminare il problema dell’inquinamento ambientale che ha prodotto migliaia di vittime, ma perlomeno a tenere alta l’attenzione. Oggi siamo invisi ai portatori di veleni, ai Mittal come lo eravamo ai Riva, ma anche ad altre aziende che hanno inquinato e deturpato l’ambiente, forse anche più dell’industria siderurgica, nascondendosi dai riflettori. Tuttavia siamo stati sempre al fianco di coloro che, ogni giorno, lavorano per salvare delle persone vittime del cosiddetto ‘lavoro’ sporco. Parlo dei medici, degli ambientalisti veri. Siamo malvisti anche dalla politica, da quei governanti che sono da sempre stati in ‘affari’ con l’industria. Coloro che hanno barattato l’avvelenamento del territorio con un contributo per degli eventi, per una ruota panoramica o delle luminarie. I politici, certi politici, sono stati i veri responsabili e non smettono di esserlo. Esattamente come coloro che hanno vinto delle elezioni facendo credere che avrebbero convertito una azienda inquinante. Tra questi ci metto anche chi, piuttosto che salvaguardare la salute dei propri fedeli, ha preferito garantire l’estrema unzione. Non posso nascondere il disgusto che ho provato quando nelle intercettazioni di ambiente svenduto c’erano diversi giornalisti, alcuni molto autorevoli, al soldo dei …criminali.
Oggi non credo più in nessuna forza politica e in nessun leader. Sono disgustato dalle discussioni d’odio tra una parte e l’altra del panorama politico nazionale. Sui miei profili cancello quotidianamente coloro che trasformano il social in un manifesto elettorale. Uno di questi mi ha scritto di suicidarmi. Mia nonna mi ha insegnato a non sputare mai in aria. Non mi preoccupano più nemmeno le querele per diffamazione, né tantomeno la decisione di eliminare la prescrizione, cosa che farà durare i processi all’infinito e terrà nella gogna mediatica non solo gli imputati, ma anche le loro famiglie. Rimandandovi all’articolo di un ragazzo che ha sconfitto il cancro e la morte, voglio chiudere con una sua frase sulla vita: “Basta solo aprire gli occhi e vedere più avanti delle nostre paure per accorgerci quanto di bello la vita ci da”.
La vita è una opportunità che ci è stata data, la stupidità non ce ne fa rendere conto.