Taranto – Mittal, Conte al termine del vertice: “Azienda disponibile all’interlocuzione”
TARANTO – Dopo quattro ore di incontro, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che “Il governo inviterà i commissari dell’Ilva” a dare il via libera alla richiesta di una “breve dilazione dei termini processuali e a un rinvio dell’udienza fissata per il 27 novembre” davanti al tribunale di Milano che si pronuncerà d’urgenza sul ricorso contro il recesso di Arcelor Mittal, se Mittal nel frattempo non farà nulla – nella fase negoziale – per ridurre l’operatività dello stabilimento di Taranto. Un primo passo che porta a prendere tempo per evitare il default degli impianti. Intanto si aprirà un confronto per arrivare a un “nuovo piano industriale con soluzioni produttive con tecnologie ecologiche e massimo impegno nel risanamento ambientale”.
E’ l’inizio di un percorso che Conte annuncia “lungo, faticoso e complicato il cui esito non è per nulla scontato. Sul tavolo il governo mette la “possibilità di un coinvolgimento pubblico” e anche la valutazione di ammortizzatori sociali, “se necessari”, fermo restando che “andrà garantito l’impegno per il massimo livello di occupazione”.
Conte annuncia che saranno coinvolti i sindacati, per “sostenere” il processo che dovrebbe portare al nuovo piano industriale “anche con misure sociali”. In prima battuta Mittal aveva stimato 5000 esuberi: il governo punta a ridurli al minimo possibile. Quanto al futuro dello stabilimento, “in ragione dell’importante ruolo dell’Ilva nell’economia italiana”, c’è la disponibilità a un “coinvolgimento pubblico”.
Per la città, ribadisce il premier, è in programma una serie di interventi (“Il cantiere Taranto”) con un mix di misure governative e di progetti di “campioni” dell’economia italiana, a partire dalle grandi aziende partecipate come Snam, pronta a investire 40 milioni. “Torneremo a Taranto”, annuncia il premier, che assicura di aver rappresentato al tavolo la città e l’intero Paese. Come andrà a finire neanche lui si spinge a garantire. Nel governo continuano a serpeggiare timori su un passo indietro finale di Mittal. Per ora si scongiura la chiusura degli impianti e si assicura il proseguimento della produzione. Un risultato fino a poche ore prima dell’incontro, per nulla scontato.” (Fonte ANSA)