BAT – San Ferdinando di Puglia: questa sera lo spettacolo “Musica e Poesia”, intervista esclusiva ai musicisti Mauro Lopizzo e Carlo Russo
SAN FERDINANDO DI PUGLIA – Due storie costellate di successi, a livello locale e nazionale. Due artisti che rappresentano egregiamente la grande tradizione sanferdinandese nel mondo musicale, da sempre florido di talenti rinomati in tutta Italia.
Mauro Lopizzo e Carlo Russo, in arte Popi, noti musicisti sanferdinandesi, saranno protagonisti questa sera dello spettacolo “Musica e Poesia” in programma nella centrale Piazza Giovanni Paolo II, durante il quale eseguiranno diversi brani del loro repertorio, accompagnati dagli interventi poetici di Tina Ferreri e Antonietta Baratta . L’ evento, che unirà melodie di un tempo e poesia, vedrà anche la partecipazione di Giuseppe Memeo.
Abbiamo incontrato Lopizzo e Russo, ascoltando le loro osservazioni e le loro aspettative su questo evento. Abbiamo anche ripercorso le loro carriere, sottolineando momenti topici, ma anche facendo il punto sull’attuale situazione italiana della musica e nello specifico,del loro paese d’origine, culla natale di tanti artisti rinomati a livello nazionale, tra cui si può ricordare l’indimenticato batterista Franchino Camporeale e da ultimo, il violinista Raffaele De Sanio, artista apprezzato da un’ampia platea nazionale.
Nel seguito l’intervista ai due musicisti Lopizzo e Russo:
Sig. Russo, ci parli della sua carriera artistica.
“Sono andato via da San Ferdinando nel lontano 1945. Ho cominciato con il primo complesso a 12 anni, ci chiamavamo ” I Rockman” . In seguito, ho trovato un complesso di professionisti e sono stato con loro circa 8 anni. Dopo la leva, ho inciso tre 45 giri con la casa discografica di Mina e un long playing con lei. Ho fatto per trent’anni il turnista come chitarrista per tutti i cantanti di quegli anni e i vari complessi.Tra le canzoni che ho inciso vi sono: “Grande Grande Grande” di Mina “Ho scritto t’amo sulla sabbia” di Franco IV e Franco I, e vari brani del complesso I nuovi angeli e di Mario Tessuto. Ho anche partecipato a varie trasmissioni televisive, tra cui “Alle sette della sera”, programma del 1977 presentato da Christian De Sica. Sono stato anche in alcune trasmissioni della televisione di Panama, grazie a mio cugino che aveva delle conoscenze lì”.
Lei ha conosciuto e collaborato con Mina: che personaggio è?
“Ricordo che un giorno mi ha chiamato in studio per provare delle canzoni. Mi aveva detto di andare con la chitarra e quando sono arrivato mi ha legato un suo foulard al manico della chitarra. Io ho collaborato con lei nel 1972, grazie all’ arrangiatore e direttore d’ orchestra Pino Presti, che mi conosceva e che mi ha messo sotto contratto con la casa discografica di Mina. Lei è una persona non plus ultra! Non incide nemmeno in sala d’incisione. Lei incide in sala regia, con cuffie, microfono… Nessuno sente niente. Una cosa incredibile! “
Qual è la situazione attuale della musica italiana? Le piace la musica in voga adesso?
“Nelle canzoni di adesso, mancano la melodia e l ’armonia che caratterizzavano le canzoni di un tempo. Spesso anche i testi lasciano a desiderare. Ora si colpisce solo con il rumore, con gli effetti speciali. Nient’ altro.”
Ci parli di un momento della sua carriera che ricorda particolarmente e di un altro che non ricorda con piacere.
“L’apice era alle incisioni, era bello perché ho conosciuto tutti. Ho suonato con tutti. Da De Piscopo a tanti altri. Poi anche quando ho avuto l’orchestra io, che si andava in giro per tutta Italia a fare le serate e c’era soddisfazione, era bello. Però, tra i km. da percorrere per tenere una serata, anche 700 – 800, e magari neanche riuscire a trovare un albergo per dormire, la vita da musicista è molto dura.”
Sig. Lopizzo, ci descriva ora la sua carriera.
” Io non ho avuto la fortuna di avere dei contatti così importanti come Carlo. Ho iniziato a fare musica all’età di 16 anni, contro il parere dei miei genitori, quando un parente che stava a Milano mi ha regalato la prima batteria: si trattava di una batteria con le corde naturali. Poi ho formato il primo gruppo musicale a San Ferdinando di Puglia, i Blackboys. Il nostro gruppo di giovani era composto dal sottoscritto, da Pio Dell’ Aquila, Luigi Cintoli, Salvatore Barile e dal cantante Mimmo Pesaro. Ho anche realizzato la prima discoteca a San Ferdinando, ricavata con mille sacrifici in una grotta, dove facevamo musica live. In seguito, ho cominciato a formare gruppi più importanti, perché ho avuto la fortuna di avere contatti con grandi musicisti, a cui devo molto, grazie ai quali ho acquisito nozioni e tecnica. Posso citare, per esempio, Franco Romano, che è stato direttore d’ orchestra in Giappone e ad Hong Kong. Quando tornò a San Ferdinando, decidemmo di creare un gruppo con cui suonammo in diversi paesi. Dopo la sua morte avvenuta purtroppo per una grave malattia, andai un po’ in crisi, perché in zona non c’ erano musicisti di tale levatura. Riuscìi, in seguito, a contattare un polistrumentista che venne dal Canada, un polistrumentista e fisarmonicista molto virtuoso con cui collaborammo diversi anni. Mi piaceva anche creare delle jam session con diversi artisti del posto, Frank Dana, Barbara Fiorino, lo stesso Carlo Russo, il quale, oltre ad essere un grande amico, mi ha sempre aiutato nella sistemazione dei brani, dandomi anche preziosi consigli.”
Nella tua carriera hai collaborato, tra gli altri, con Peppino di Capri.
“Io ho suonato con lui da spalla. Con lui abbiamo fatto due serate. Ho avuto modo di conoscere anche Fausto Leali, in quanto conoscevo il suo tastierista, che è di Orta Nova. A livello locale, ho collaborato inoltre con Pino Tanzi, grande musicista purtroppo scomparso e con i fratelli Lopopolo.”
Spesso si tende a dimenticare i molti artisti che San Ferdinando di Puglia ha avuto. Cosa ne pensa in proposito?
“È vero, molti dimenticano un grosso personaggio come Dipaola, che ha scritto tanti brani importanti come ” Chella là”. Ci si dimentica di tanti altri artisti, ad esempio il brano della “Pietà” è stato creato da musicisti locali.”
Parlando del vostro spettacolo di stasera quali sono le vostre aspettative per questo evento?
“Questa è un’idea che ho sempre avuto nel cassetto, di creare musica e poesia. Però non riuscivo a trovare la persona giusta che potesse affiancare la poesia alla musica. C ‘è la necessità di saper bilanciare le due cose. Per permettere uno spettacolo fluido bisogna dare la possibilità all’artista musicale e a chi recita le poesie di bilanciarsi e fondersi in un unico spettacolo, un’ unica storia. Ho contattato la poetessa locale, Tina Ferreri e, con lei, eseguiremo delle canzoni che sono in attinenza con i brani da lei recitati.
C’ è gente che ama questo genere di spettacoli, a giudicare anche dai likes ricevuti sui nostri post . Noi ce la metteremo tutta, perché il nostro intento è quello di trasmettere emozioni. Io ho sempre diviso il musicista dal musicante, perché il primo è colui che riesce a trasmettere emozioni anche con poche parole, con poche note trasmettevano un messaggio. Io mi accorgo subito quando qualcuno suona con il cuore e non per denaro. “
La vostra speranza è che i giovani si possano appassionare a questo genere di musica? Che si torni a comporre e interpretare nuovamente questo tipo di melodie?
“Noi ce lo auguriamo di cuore, perché solo cosi il mondo può salvarsi. Con la sensibilità, con la trasmissione di emozioni, perché se non ci sono quei valori, non si va da nessuna parte. Noi ogni volta rischiamo perché potremmo andare contro l’opinione di certe persone, ma cerchiamo di trasmettere ogni volta emozioni in modo diverso. Sappiamo a cosa possiamo andare incontro, ma non ci interessa, perché il nostro intento è quello di regalare emozioni alla gente.
Poi ognuno può rispondere come vuole. Per esempio, l’anno scorso ho tenuto all’Auditorium una serata dedicata a Dipaola, con la collaborazione della cantante locale Barbara Fiorino, un evento svolto gratuitamente. C’é stata una grande presenza di pubblico, anzi in molti si sono lamentati di non essere stati avvisati dell’evento per potervi partecipare. “