BAT – San Ferdinando di Puglia: “Aspìtte n’ate pìcche”, grande successo di pubblico per la raccolta di poesie del maestro Antonio Abbattista
SAN FERDINANDO DI PUGLIA – Il ricordo di un uomo che non muore mai. Il maestro Antonio Abbattista, compianto maestro di San Ferdinando di Puglia è tornato a vivere grazie alle sue poesie e i suoi racconti in vernacolo sanferdinandese che vanno a comporre il libro “Aspitt n’alte picche”. Nella presentazione ufficiale del libro, avvenuta nell’auditorium dell’Istituto Superiore “Michele dell’ Aquila”, un gran richiamo della cittadinanza è accorsa ad assistere all’evento, nel ricordo di un uomo ancora ben presente nelle menti di tanti concittadini. L’appuntamento ha visto la partecipazione del maestro filarmonicista Raffaelle Circelli e di Raffaele De Sanio, noto violinista locale, di riconosciuta fama nazionale. La presentazione del libro è stata ad opera del Prof. Gissi e della Prof.ssa Bafunno, curatori della suddetta raccolta di poesie, ha posto in evidenza i tratti salienti dell’opera poetica di Abbattista: il suo mettere in evidenza gli antichi mestieri del paese, i modi di vita passati, momenti e consuetudini non piu’ attuali, modi di dire non piu’ presenti tutt’ora nella nostra realtà dialettale, ma al tempo stesso affascinanti. Tra le altre, viene più volte nominata la bellissima poesia “A feste de Sanberdenande dde na vòlte”, lunga 74 quartine, che ricorda momenti di gioia, usi e costumi legati alla nostra festa patronale in parte differenti da quelli attuali. Il momento dello sparo mattutino dei fuochi d’artificio che annuncia la festa, la preparazione degli abiti per la passeggiata della famiglia in piazza, il pranzo della domenica della festa, l’attesa della processione del Santo Patrono per le strade del paese, con le strade gremite di gente.
Subito dopo la presentazione, vi è stata l’interpretazione che il Prof. Franco Terlizzi ha fornito di cinque poesie tratte dal libro: “U tereticchje” , “U retrattiste”, ” A Madonne d’Assunzioune”, ” U fulmenande”, “L’oume da carvunedde”.
Nell’introduzione alla sua declamazione, Terlizzi ha sottolineato anche la presenza di quei termini dialettali ormai desueti ai piu’: l’allazze (il lancio), darasse (lontano), mezzoune (bastone) , larme (lacrima).
Toccante l’interpretazione congiunta del Prof. Terlizzi e del Prof. Gissi, che hanno interpretato nel finale la famosa poesia “San Martino” di Carducci, declamata in dialetto sanferdinandese e nella versione originale.
Scroscianti applausi nel finale per l’esibizione dei due maestri musicisti intervenuti, che hanno deliziato il pubblico durante tutto l’evento con diversi famosi brani e colonne sonore del grande compositore Ennio Morricone.
Il ricordo del maestro Antonio Abbattista ha rivissuto nelle menti dei presenti durante l’intero evento. Ora rivivrà con le sue poesie. Per non morire mai. FOTO DI COPERTINA – GALDAUNOFANTINO.COM