Taranto – Cozze greche, Manna: “Illeciti nel secondo seno del Mar Piccolo”
TARANTO – Pubblichiamo alcuni stralci dell’inchiesta apparsa sul sito VeraLeaks, curata da Luciano Manna (Peacelink):”Da diversi giorni, e con periodicità settimanale, il secondo seno del Mar Piccolo si sta riempendo di mitili provenienti dalla Grecia e tutte le operazioni svolte per attrezzare gli impianti di mitilicoltura ad accogliere questo prodotto estero, da informazioni acquisite, non sembrano rispettare la legge. Inoltre, a fine maggio, lo stato membro Italia ha comunicato alle autorità sanitarie dell’Unione Europea, tramite il sistema di allerta rapido RASFF (Food and Feed Safety Alerts), che nella nostra nazione sono arrivati dalla Grecia lotti di mitili contaminati dall’epatite A. Si nvita a non consumare cozze che hanno questa provenienza e sono già giunti sia nella grande distribuzione che nelle pescherie e nei mercati. Accade, quindi, che due volte alla settimana arriva a Taranto un TIR dalla Grecia che scarica mitili presso un molo del secondo seno. Dal mezzo gommato i mitili vengono scaricati direttamente su un battello che immediatamente dopo, grazie alle operazioni del suo equipaggio, se così si può chiamare, immette le cozze greche nello specchio d’acqua del Mar Piccolo. In questo caso tutte le norme, le autorizzazioni e i controlli sanitari sembrano essere ignorati. Il molo dovrebbe essere un punto di sbarco autorizzato, ma non può esserlo in virtù del fatto che solo qualche settimana fa lo stesso molo era gestito abusivamente da un’altra famiglia e quella che oggi vi opera gestisce il molo dopo aver cacciato la precedente; il prodotto arrivato con il TIR dovrebbe passare dai controlli degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari (UVAC); il natante utilizzato, su cui vengono caricate le cozze, dovrebbe avere una licenza come imbarcazione asservita agli impianti di acquacoltura, inoltre dovrebbe avere il certificato di sicurezza RINA; il personale di bordo, oltre a dover essere regolarmente assunto, dovrebbe figurare sul libretto di navigazione, così come il comandante, o sul foglio di ricognizione della Guardia Costiera. “
(L’articolo completo al sito VeraLeaks)